Istruzione
Metodo Montessori, come funziona la lezione in tre tempi
Ecco come si articola la lezione in tre tempi di Maria Montessori da poter applicare a numerosi concetti
Nel Metodo Montessori il termine lezione assume un significato profondamente diverso rispetto a quello che comunemente intendiamo. La lezione, così come intesa da Maria Montessori, si prefigge lo scopo di superare quella che è una mera illustrazione verbale del concetto. Essa, infatti, vuole che la specifica nozione venga interiorizzata dal bambino attraverso il supporto di alcuni materiali.
A detta della stessa Montessori
“Il primo tempo è il dono che l’insegnante fa al bambino; il secondo è l’accettazione del dono da parte del bambino; il terzo è la restituzione del dono da parte del bambino”
Si può ricorrere alla lezione in tre tempi per una serie infinita di argomenti, dai colori alle parole. Si tratta di una lezione che deve essere “cucita addosso” al bambino tenendo in considerazione le sue caratteristiche, l’età ed il suo livello di apprendimento. Per sua natura dovrebbe prevedere un rapporto intimo ed individuale tra il bambino e chi “insegna”.
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La lezione si articola generalmente così: è prevista una prima fase nell’ambito della quale un concetto viene spiegato al bambino: se ne attira l’attenzione e si chiarisce bene cosa si vuole che impari scandendo bene le parole in questione (i colori ad esempio: partite dai tre primari). Nella seconda fase, che rappresenta una sorta di verifica, gli si chiederà di individuare attraverso i materiali a disposizione, uno dei concetti precedenti (“dov’è il rosso?” ad esempio).
Nel caso in cui sbagli non tentate di correggerlo ma continuate con le domande. Nel caso in cui tenda ancora a sbagliare non cercate di forzarlo: probabilmente il momento non è quello adatto, provate nuovamente in seguito. La terza ed ultima fase prevede che il bambino riesca ad associare da solo concetto ed oggetto: alla domanda “Che colore è questo?” risponderà senza suggerimenti.