Cronaca
Come spiegare gli oggetti liturgici ai bambini?
Ecco come spiegare con parole semplici cosa simboleggiano gli oggetti liturgici
Durante la messa si rendono necessari alcuni oggetti, definiti liturgici, che hanno il compito di accompagnarne le varie fasi. Noi adulti li diamo quasi per scontati, ma agli occhi curiosi dei bambini essi risultano nuovi e fonte di interesse. Presto o tardi vi ritroverete a dover rispondere ad una raffica di domande a riguardo: ecco allora come spiegarli loro con parole semplici.
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Anche se non strettamente necessaria per la funzione religiosa, la croce è sempre presente in chiesa. Nella maggior parte dei casi i bambini hanno già avuto modo di familiarizzarci a scuola. Vi basterà spiegare loro si tratti del simbolo del sacrificio che Dio abbia fatto per tutti.
Non appena fatto ingresso in chiesa, il primo oggetto nel quale ci si imbatta è l’acquasantiera, ovvero la piccola vasca contenente acqua benedetta. Una volta entrato, il fedele vi intinge le proprie dita prima di compiere il segno della croce: tale operazione ha il compito, oltre che di rappresentare una sorta di saluto, di ricordare la purificazione avvenuta mediante il battesimo che ha segnato il momento di unione alla Chiesa.
Altro oggetto liturgico è il tabernacolo, ovvero la sede al cui interno viene conservata l’eucarestia: esso può trovarsi sia al centro dell’altare che su una parete laterale. Uno dei momenti salienti della messa è quello della comunione: in tale fase fanno la propria comparsa alcuni oggetti liturgici necessari al compimento di tale “rito”. Il pisside è il contenitore all’interno del quale vengono custodite le ostie: esso si presenta come un calice o una ciotola di metallo, dotato di coperchio.
Insieme al pisside si utilizza il purificatorio, che altro non è che un tovagliolo da usare per asciugare il calice, sul quale viene solitamente posizionato. Quest’ultimo è, invece, il contenitore all’interno del quale viene posto il vino utilizzato durante la consacrazione, che viene successivamente trasferito in una delle due ampolline portate all’altare nel momento dell’offertorio (l’altra servirà per l’acqua).