Salute e benessere
Manovra di Ortolani: cos’è e come si esegue sul neonato
Tra gli accertamenti diagnostici della displasia dell’anca c’è la Manovra di Ortolani: ecco come si esegue
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La displasia dell’anca è una deformità a carico delle articolazioni che ha origine già prima della nascita del bambino, durante la sua vita intrauterina, e continua a svilupparsi anche dopo la venuta al mondo. Nota anche come lussazione congenita dell’anca, si tratta di una problematica che può essere individuata grazie ad una serie di accertamenti diagnostici. Tra questi c’è la manovra di Ortolani, che prende il suo nome dal pediatra che per primo la ideò.
Partendo dal presupposto che la testa del femore si articoli normalmente con l’acetabolo, una sorta di nicchia atta a contenerlo, può accadere che questo non sia formato correttamente impedendo alla parte terminale del femore di collocarvisi come dovuto causandone, così, la fuoriuscita e dando vita alla displasia in oggetto.
La Manovra di Ortolani permette di diagnosticarla attraverso una serie di movimenti. Come si esegue sul neonato? Ponendolo in posizione supina ed afferrandone le ginocchia piegate ad angolo retto. A questo punto si prosegue effettuando i movimenti illustrati nel video, grazie al quale risulta più agevole capirne il funzionamento.
In sostanza la Manovra è volta a riportare nella sua sede naturale la testa del femore. Nel caso in cui ciò avvenga si sentirà una sorta di “scatto” percepibile sotto il dito medio. In tal caso si parla di Ortolani positivo: ciò denota il rientro del femore nell’acetabolo nonchè la conferma del sospetto vi sia una displasia dell’anca. Nel caso in cui non si sia rilevato nulla di patologico si parla, invece, di Ortolani negativo.
Resta fermo il fatto che la Manovra debba essere necessariamente effettuata da chi di competenza. Non si tratta di un’operazione che possa essere eseguita da chi non abbia grande esperienza nel campo sia per scongiurare eventuali complicazioni che per permettere di rilevare anche i più piccoli difetti a riguardo, che potranno oltrettutto venire diagnosticati attraverso una ecografia delle anche entro pochi mesi dalla nascita, in modo da poter intervenire con tempestività.