Alimentazione per bambini
L’olio di palma va bene per i bambini?
Un convegno organizzato da Ferrero affronta anche la questione della nutrizione infantile e dell’acido palmitico.
I tanti timori che si sono diffusi sull’olio di palma, la sua sostenibilità ambientale e la sua presunta pericolosità da un punto di vista salutare hanno coinvolto, ovviamente, anche tante mamme, preoccupate dal fatto che questo ingrediente si trovi nella maggior parte dei biscotti, dolci e merendine, nonché nel latte artificiale.
Il convegno “Olio di palma: una scelta responsabile, basata sulla scienza”, organizzato a Milano da Ferrero per ribattere alla campagna in corso contro questo olio, ha provato a smontare la tesi secondo cui questo ingrediente possa essere pericoloso per i più piccoli, avvalendosi anche del contributo fondamentale di Carlo Agostoni, direttore di Pediatria al Policlinico di Milano: “Dire che grassi saturi come l’acido palmitico siano dannosi per i bambini è un controsenso. Anzi, l’acido palmitico ha un ruolo fondamentale nella nutrizione infantile, a partire dall’allattamento al seno”.
Il latte materno, infatti, è composto per il 40% da grassi saturi. Di questi, tra il 20 e il 25% è composto da acido palmitico, lo stesso grasso, come si deduce anche dal nome, contenuto nell’olio di palma. “Questi grassi hanno una fondamentale funzione proenergetica, perché nelle prime fasi di vita di un bambino una quota importante di grassi è destinata ai depositi. Nei primi due/tre anni di vita, inoltre, l’acido palmitico serve anche al regolare sviluppo degli organi”, prosegue Agostoni.
Non stupisce, quindi, che l’olio di palma sia contenuto anche nel latte artificiale. Anzi: “L’olio di palma è preferibile a grassi vegetali ricchi di acidi grassi trans, ha un’ottima sapidità, resiste molto bene all’ossidazione (è infatti ricco di antiossidanti e di vitamina A) e, dal punto di vista commerciale, ha un basso costo di produzione”, spiega Agostoni. “Per tutti questi motivi è utilizzato nelle formule, anche per raggiungere quote di saturi comparabili a quelle del latte materno”.
Stando a quanto affermato dal professore, un possibile rischio per i bambini, semmai, potrebbe venir dal fatto che negli ultimi venti/trent’anni si è fatta fin troppa attenzione a ridurre i grassi, arricchendo così la dieta di proteine, che sembrano però essere una delle cause principali dell’obesità.