Salute e benessere
Ruttino nei neonati, fino a che età farlo fare?
Ecco fino a quale età è bene far fare il ruttino al neonato e perchè
Scena familiare a chi abbia a che fare con dei neonati è quella che vede la mamma, il papà, o chiunque si sia occupato della poppata, attendere qualche minuto con il bimbo in braccio prima di adagiarlo nella sua culla. Tale prassi sottintende l’accorgimento relativo al ruttino, reso necessario a causa dell’immaturità dell’apparato digerente dei piccoli.
Come ben sappiamo il ruttino è indispensabile per far sì che l’aria inglobata durante l’allattamento venga espulsa evitando ai piccoli fastidiosi mal di pancia o irrequietezza persistente, che spesso si tramuta in lamenti e pianti immotivati.
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Durante i primi mesi di vita, l’unico alimento previsto nell’alimentazione dei neonati è il latte: viene da sè che la loro dieta sia esclusivamente liquida almeno per i primi sei mesi, tempo che le linee guida nazionali ed internazionali fanno coincidere con l’esclusività dell’allattamento al seno.
E’ da tale momento in poi che sarebbe opportuno iniziare ad introdurre, gradualmente, cibi semi solidi per tutto il periodo di transizione, ovvero il divezzamento, che porta man mano ad un’alimentazione variegata.
Se vi state chiedendo, dunque, fino a quale età sia opportuno far fare il ruttino al neonato la risposta è semplice: man mano che il latte inizierà a perdere il suo primato nell’ambito dell’alimentazione del bebè, la necessità del ruttino inizierà a diminuire fino a scomparire del tutto a divezzamento avvenuto. A questo punto, infatti, l’apparato digerente dei piccoli sarà maturato a tal punto da non richiedere più il ruttino di fine poppata.