Cronaca
Mamme da legare: Essere mamme ci autorizza a criticare l’educazione dei figli degli altri?
Mettere bocca nell’educazione e nella crescita di altri bambini è un’occasione troppo ghiotta.
È inevitabile (per qualcuno): vedi un bambino, e parti con i “quando mio figlio era piccolo, io…”. Ecco, quell’io dovremmo scordarcelo, perché io non sono te. È anche vero che, a volte, i nostri interlocutori sono amici che accettano la conversazione e, magari, anche il consiglio. Persone che non vedono nulla di male nelle nostre considerazioni. Ma questo vale solo per coetanei che conosciamo e con i quali c’è un legame d’affetto.
All’estraneo conosciuto al parco, al familiare più giovane, al parente lontano, non importa un fico secco di come abbiamo cresciuto i nostri figli. Anche perché, diciamocelo, le conoscenze si evolvono, e la generazione dei nostri genitori potrebbe darci consigli letali. Per esempio, tutti i corsi di manovre di disostruzione iniziano con “Occhio ai nonni, che fanno danni”.
Quindi, facciamo uno sforzo: ogni volta che vogliamo intrometterci, mettiamo una monetina in un salvadanaio. Ci si potrebbe pagare una pensione integrativa, dopo qualche anno.
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