Salute e benessere
Psicofarmaci ai bambini: è giusto prescriverli?
E’ giusto prescrivere psicofarmaci ai bambini? Ecco com’è la situazione in Italia.
Psicofarmaci ai bambini, giusto o sbagliato prescriverli? Se in altri paesi del mondo è la prassi, in Italia le prescrizioni sono nettamente inferiori, anche se l’anno scorso abbiamo assistito a un incremento dei farmaci prescritti a bambini e adolescenti. Gli psicofarmaci vengono solitamente prescritti per far fronte a disagi comportamentali e psicologici.
Non bisognerebbe prescriverli con leggerezza, ma dopo un’attenta analisi dei problemi del bambino e una diagnosi precisa, anche se, come ammettono molti esperti, diagnosticare queste patologie nei bambini non è sempre semplice, anche perché per i più piccoli raccontare i sintomi che provano non è facile. La psicoterapia potrebbe essere una valida alternativa, che molto spesso viene proposta soprattutto nel nostro paese. Anche perché gli psicofarmaci, se da un lato possono essere utili, dall’altro possono avere effetti collaterali non indifferenti (alterazione dei cicli di sonno e veglia, tic, danni epatici, perdita di peso).
Qual è la situazione oggi in Italia? Secondo una ricerca dell’Istituto Mario Negri di Milano, in Italia 2 bambini e adolescenti ogni 1.000 (almeno 25.000) ricevono la prescrizione di uno psicofarmaco (sono pochi oggi quelli appropriati per l’uso in età pediatrica). Rispetto a USA e Nord Europa sono dati molto più bassi: qui l’uso è 10 volte maggiore.
Foto | da Flickr di thejamiedobson