Gravidanza
Toxoplasmosi in gravidanza: i rischi per il feto e cosa non mangiare
Molto più diffusa di quanto si pensi, la toxoplasmosi in gravidanza può comportare diversi rischi: ecco come evitarli
La toxoplasmosi è un’infezione abbastanza diffusa. Laddove colpisca un soggetto adulto in buona salute generalmente non è preoccupante in quanto non provoca sintomi rilevanti e spesso non richiede cure specifiche. Il problema insorge quando ad esserne colpita sia una donna in dolce attesa in quanto la futura mamma può trasmettere tale infezione al feto.
I rischi per quest’ultimo sono piuttosto seri. A seconda del periodo della gravidanza nel quale la toxoplasmosi colpisca la mamma, il bambino potrebbe venire al mondo presentando già alla nascita una vasta serie di sintomi. Un ruolo fondamentale a suo favore giocherà la tempestività nella diagnosi ed i relativi provvedimenti a riguardo.
Al momento della nascita i 2/3 dei bambini affetti da toxoplasmosi non presentano sintomi apparenti. Tuttavia, ad una prima analisi clinica, può venire evidenziata un’alterazione del liquido cefalorachidiano ovvero quello presente nel sistema nervoso centrale che ha il compisto di proteggere il cervello ed il midollo spinale da eventuali traumi. Non solo: una discreta percentuale di bambini affetti da toxoplasmosi viene al mondo prematuramente.
Febbre molto alta, anemia, ittero, problemi neurologici, sono alcune delle problematiche che possono riscontrarsi alla nascita nei casi più gravi. Non sono da meno ritardi mentali e problemi alla vista.
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Per evitare di incorrere nel rischio di contrarre la toxoplasmosi durante la gravidanza è bene evitare di mangiare alcuni alimenti. Tra questi la carne o il pesce crudi o poco cotti, il latte crudo non adeguatamente bollito ed i formaggi a pasta molle a base di latte crudo, la frutta e la verdura non accuratamente lavate ed ancora le uova crude ed i frutti di mare. Evitate, in ogni caso, di utilizzare forchette, posate, coltelli o piatti che siano entrati in contatto con tali cibi.