Cronaca
Mamme da legare: Festa della mamma, anche quest’anno è passata (per fortuna?)
La festa della mamma mi mette a disagio.
Da quando ho una figlia, la retorica sulla maternità mi dà ancora più fastidio, e il fastidio raggiunge il suo apice durante la festa della mamma. I social si riempiono all’inverosimile di foto di mamme con bambini in braccio, mamme anziane, mamme affaticate, mamme che danno bacini sulla bua di teneri pargoli. È tutto un fiorire di “la donna più importante del mondo, la mamma sacrifica tutta se stessa, la mamma lavora 25 ore al giorno, il mestiere più difficile, il lavoro retribuito solo da un “ti voglio bene” del suo bambino”.
E la rabbia sale. Sale perché, a quanto pare, lo sappiamo che essere madre, nel 2016, è un lavoraccio. Ed è una fatica che sì, non è retribuita e sì, non prevede divisione di carichi tra colleghi. Per un giorno ringraziamo, e il giorno dopo parenti come prima.
E a me vengono in mente solo immagini di Norman Bates e simili, niente vecchiette adorabili, ma psicopatiche come la protagonista di Serial mom. E scusate, ma non posso dilungarmi perché devo portare mia figlia all’asilo (privato, che pubblico non c’è), lavorare, fare delle lavatrici, ascoltare consigli non richiesti di madri “anziane” e fare tutto di nascosto, perché mia figlia non pensi che sia questa, la vita di una donna. Una regina insostituibile per il figlio maschio, un modello di virtù domestiche per la figlia femmina.
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