Educazione
Mamme da legare: Se fai questo ti compro un giocattolo”: ricatto o negoziazione?
Alzi la mano chi non ha mai promesso mari e monti ai figli per tenerli buoni.
In teoria, dovremmo insegnare ai nostri figli che ogni azione ha una conseguenza e che, se chiediamo loro di mangiare la frutta, è per il loro bene. Sempre in teoria, se siamo al ristorante e loro danno pesanti segni di insofferenza, dovremmo essere in grado di spiegare loro che c’è un tempo per correre e sfrenarsi e uno per stare seduti tranquilli. In teoria.
In pratica, ci sono momenti in cui siamo troppo stanchi per mantenere la calma e momenti in cui le loro grida belluine ci mettono terribilmente in imbarazzo. E, così, partono le promesse: “se fai il bravo ti compro una cosa. Se mangi la frutta, dopo ti do la cioccolata”. È terribile, lo so. Quasi come minacciarli di terrificanti punizioni. Tutti i buoni propositi, a volte, si dissolvono in un attimo.
Non potendo accumulare sensi di colpa già da adesso, ho arbitrariamente deciso che le nostre sono negoziazioni, altrettanto decisive per la formazione di un sereno dialogo con mia figlia. Roba da far impallidire Maria Montessori, lo so. Ma sono sicura che, se Maria Montessori vedesse le mie occhiaie certi giorni, converrebbe che la serenità della madre conta quanto quella del figlio.
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