Salute e benessere
Parto in casa, cosa fare e quali sono i rischi?
Generalmente considerato sicuro, al parto in casa, così come quello in ospedale, possono essere legati dei rischi: ecco quali
Studi in merito hanno dimostrato come il parto in casa sia sicuro esattamente quanto quello in ospedale. Si tratta di una possibilità alla quale qualsiasi donna, purchè “a basso rischio”, ovvero accertato che la probabilità che possa verificarsi un’emergenza sia veramente rara, possa accedere.
Premessa imprescindibile perchè il parto possa avvenire in casa è, non solo che a gravidanza conclusa questa sia stata portata avanti senza complicazioni ed in buona salute della mamma e del feto, ma anche che quest’ultimo si presenti già in posizione cefalica ed il travaglio inizi in maniera spontanea.
Ciò premesso, solitamente ad assistere la partoriente sono due le ostetriche le quali, in caso di emergenza, potranno portare subito la madre in ospedale: ecco perchè, condizione indispensabile per poter ricorrere a tale tipologia di parto, è che la casa non disti dalla struttura ospedaliera più di trenta minuti.
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Il rovescio della medaglia, però, c’è: esattamente come avviene in ospedale, anche in casa potrebbero verificarsi delle complicazioni che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si riducono solo all’eventualità della morte del bambino. In caso di problemi le conseguenze possono essere disastrose: se in ostetricia, infatti, l’urgenza verrebbe trattata immediatamente, ciò non è possibile in casa ed il ritardo nell’intervento potrebbe causare dei seri danni neurologici al piccolo, spesso irreversibili.
Nel momento in cui si scelga di partorire in casa dovrebbero essere tenute in conto la probabilità di grave sofferenza fetale o di emorragia materna che, insieme alle infezioni puerperali ed alle crisi ipertensive, sono i rischi legati al parto in casa di significativa rilevanza. Tali emergenze, infatti, richiedono un intervento tempestivo impedito, purtroppo, dalla distanza dall’ospedale.