Gravidanza
Utero retroversoflesso: sintomi, concepimento e gravidanza
Che cosa si intende per “utero retroversoflesso”? Quali sono i sintomi che la donna può percepire e quali le conseguenze sia per il concepimento sia per la gravidanza?
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L’utero retroversoflesso è una condizione che si presenta quando il corpo dell’utero è rivolto all’indietro e fa un angolo inferiore a 120 gradi con il collo uterino: normalmente l’utero è in posizione antiversoflessa, ma è possibile che per anomalie o variazioni alcune donne scoprano, tramite un’ecografia, che la posizione dell’utero non è esattamente quella che ci si aspetta.
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Se in passato si credeva che l’utero retroversoflesso fosse causa di infertilità per la donna, che non avrebbe potuto rimanere incinta e concepire bambini con l’utero posizionato in questo modo, oggi le cose sono cambiate. Un tempo la condizione dell’utero veniva riportata chirurgicamente a quella che si pensava fosse la normalità, ma oggi non si fa più, anche perché la scienza medica ci dice che l’utero retroversoflesso non è causa di infertilità nella donna.
Con l’utero retroversoflesso la donna può avere bambini: non è una condizione che interferisce sul ciclo riproduttivo della donna. L’infertilità dipende da altri fattori: la donna con il corpo dell’utero rivolto all’indietro, ovvero in posizione retroversoflessa e non anteversa, come nelle “condizioni normali”, può rimanere in dolce attesa e portare avanti la gravidanza fino al termine senza problemi.
Se avete scoperto di avere l’utero retroversoflesso chiedete consiglio comunque al vostro medico ginecologo, che saprà rassicurarvi in merito alla vostra voglia di diventare mamme che non è messa a rischio dalla posizione dell’utero.