Gravidanza
Gravidanza chimica: che cos’è, i sintomi e le cause
Aborto precoce: ecco cosa si cela dietro la gravidanza chimica. Scopriamone sintomi e cause
Si parla di gravidanza chimica in presenza di un aborto spontaneo molto precoce che avviene non oltre le venti settimane di gravidanza, spesso prima ancora di avere appurato di essere incinta tanto che, un’eventuale ecografia, non evidenzierebbe alcun embrione. Si manifesta con l’arrivo di un flusso abbondante di sangue in alcuni casi misto a materiale extrauterino. Si stima che la gravidanza chimica colpisca il 15-20% delle donne in stato interessante.
Una delle avvisaglie è da riscontrarsi nei livelli molto bassi di HCG a seguito di analisi del sangue i quali, anzichè aumentare come è normale nell’ambito di una gravidanza esente da rischi, tendono a diminuire.
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I sintomi della gravidanza chimica non sono particolarmente evidenti, ma i più comuni sono rappresentati da perdite di sangue simili a quelle rilasciate durante il ciclo mestruale e crampi all’addome. Non è raro, comunque, che anche tali campanelli d’allarme siano assenti.
La causa che sta alla base di una gravidanza chimica sembrerebbe ricollegarsi alla morte dell’ovocita appena fecondato, il che rende impossibile l’avanzamento di una gravidanza sana. Si è, ovvero, prodotto un’impianto embrionario ma l’embrione impiantato ha interrotto la sua evoluzione appena dopo qualche giorno rendendo così impossile l’avanzamento della stessa. Trattandosi, nella maggior parte dei casi, di un microaborto, non si richiede la somministrazione di farmaci, tantomeno si rivela essere necessario un raschiamento.
Foto | Robert McDonald