Gravidanza
Villocentesi: quando si fa e i rischi
Quando si fa e perché la villocentesi? Quali sono i possibili rischi per la mamma e per il bambino?
La villocentesi è un esame prenatale che viene eseguito in ambulatorio a partire dalla decima settimana di gravidanza, solitamente tra l’undicesima e la dodicesima settimana di gravidanza: viene eseguito un prelievo dei villi coriali ed è utile perché può essere eseguito prima dell’amniocentesi, per poter diagnosticare precocemente eventuali anomalie genetiche o cromosomiche.
La villocentesi viene suggerita alle donne che hanno un rischio elevato di anomalie cromosomiche fetali per età avanzata della mamma, per aumentato rischio derivato dai test di screening, per precedenti gravidanze che sono state interessate da anomalie cromosomiche, per il fatto che entrambi i genitori sono portatori di alterazioni cromosomiche, ma anche per coppie a rischio di malattie genetiche.
Si tratta di un esame invasivo, non privo di rischi sia per la mamma sia per il feto, anche se eventi molto rari:
- Il rischio di aborto è pari all’1-2%.
- Sono state registrate anche malformazioni fetali a carico degli arti e del viso, ma si tratta di un rischio basso.
- I rischi materni sono rari: si notano perdite di sangue o liquido dai genitali, contrazioni uterine, infezioni intrauterine, febbre.