Cronaca
Mamme da legare: Sfatiamo qualche mito sul taglio cesareo
Alcuni miti sul parto cesareo… nel 2015
Nel 2015 resistono ancora alcuni miti e pregiudizi sul taglio cesareo.
Tutto quello che posso fare è riportare qui la mia esperienza, sperando che possa far riflettere chi è incinta e spera in un cesareo e chi, invece, è una sostenitrice a oltranza del parto naturale.
- Tanto è un taglietto! Sì, dopo un anno, forse. A distanza di due la mia cicatrice è di 12 centimetri. Dopo l’operazione, ancora con l’addome dilatato, era una sciabolata che dava alla mia pancia l’aspetto di un sorridente Humpty Dumpty.
- Col cesareo non si soffre. Credetemi, il dolore del travaglio è ampiamente recuperato nel post operatorio. E dura più di 24 ore… Inoltre, si hanno grosse difficoltà a occuparsi del bambino.
- Ti danno tutti gli antidolorifici che vuoi. Vero. Ma non pensate che siano tutte iniezioni di santa morfina: gli antidolorifici non avevano effetto (per me) su morsi uterini e dolori quando allattavo, cercavo di sedermi o alzarmi.
- Il parto cesareo non fa di te una “vera mamma”. Uhm… Io ho anche allattato solo pochi giorni. Che faccio, dico a mia figlia di chiamarmi “zia”? E le madri adottive?
Ci sono donne che si alzano il giorno dopo l’operazione, così come ci sono donne che hanno un travaglio di un’ora. Non è il parto a renderti madre, è quello che fai dopo.
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