Educazione
Le domande difficili dei bambini: “Mamma, cos’è uno stupro?”
Le domande dei bambini sono tante, e a volte difficili. Ecco come rispondere ad una domanda complicata.
Vi capita mai che i vostri bambini vi rivolgano domande a bruciapelo quando meno ve lo aspettate? A me di frequente, soprattutto nei momenti in cui si sta rilassati, più tranquilli o si è in un “faccia a faccia”, mentre ci si prepara o si lava.
Possono essere domande che hanno bsogno di risposte scientifiche o nozionistiche, il che non è complicato perchè se non si è studiato scienze all’Università si fa sempre in tempo a fare una ricerchina su Google (una mamma quando siamo in difficoltà!). Ma ce ne sono anche di più difficili!
Se vostra figlia (o figlio) improvvisamente vi chiedesse: “Mamma, cos’è uno stupro?“. Bisogna cercare di essere il più naturali possibile (anche se dentro di noi l’ansia è tanta), non farla sentire a disagio, anche perchè se in casa si parla di tutto e si dà ampia libertà agli argomenti senza che abbia timore ad esprimersi o si senta giudicata, bisogna continuare su questa via.
Proprio come è successo ad una mamma, e giornalista americana, la quale ha sempre spiegato alla figlia ottenne quanto fosse importante
“il rispetto dei confini delle persone, imparare ad accettare la propria unicità e quella degli altri. Per questo motivo l’anno scorso, quando un ragazzino ha insistito per mettere le mani su di lei, gli ha detto più volte “Rispetta i miei confini!” dopo che gli aveva detto di fermarsi, gli ha urlato in faccia, e lui non riusciva a capire le parole, ma ha capito le sue intenzioni.”
E’ bello dare delle spiegazioni e dei punti di riferimento ai propri figli affinchè possano servirsene al momento del bisogno.
L’intelligente mamma alla fatidica domanda le ha così risposto:
“Lo stupro è quando qualcuno ti costringe a toccare i propri genitali, o quando toccano le tue parti intime, e nessuno deve toccarti o chiederti di toccarli, se qualcuno ci prova, hai tutto il diritto di tirare pugni, calci, dare morsi, schiaffi e urlare.
“Le persone si fanno male se sono morse da altre persone”
ha obiettato la bimba.
“Lo so”, ma se la scelta è ‘farsi male per un morso’ o ‘avere qualcuno che ti tocchi le parti intime dopo aver detto loro di no,’ allora mamma ti dice che mordere va bene”.
Nostro compito é trovare un certo equilibrio quando si parla ai propri figli, ma è bene parlare di tutto con loro e non tenerli in una campana di vetro per troppo tempo. In questo modo faranno esperienze e sapranno come reagire in caso di bisogno. In fondo c’è sempre una mamma ed un papà pronti a sostenerli e consolarli, una volta conclusa la brutta avventura, e sapere che ci saranno sempre è per i cuccioli la forza più grande.
Via | The Guardian