Gravidanza
G-test in gravidanza: il costo e quando farlo
Per escludere che il bambino sia affetto da anomalie genetiche è possibile eseguire un test genetico non invasivo: ecco cosa c’è da sapere sul G-Test.
Il G-test è un esame per valutare la possibilità di avere un bimbo affetto da alcune anomalie genetiche, come la Trisomia 21, 18 o 13, le aneuploidie dei cromosomi sessuali (X0, XXY, XYY, XXX) e alcune microdelezioni e microduplicazioni cromosomiche. È un tipo di esame non invasivo e si propone come alternativa alla amniocentesi o alla villocentesi ed è indicato per le donne con gravidanza a rischio o semplicemente che desiderano effettuare degli esami privi di controindicazioni.
Come si effettua? Con un semplice prelievo di sangue materno, effettuabile a partire dalla 10° settimana di gestazione fino alla 24° settimana (il periodo migliore però è tra la 10 e l’11 settimana). Il G-TEST, dove G sta per Genetic è stato presentato in anteprima durante il Congresso della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) di Napoli ormai due anni fa ed è estremamente preciso. Infatti, è in grado di garantire al 99,9 percento che il piccolo non sia affetto da sindrome di Down. Ovviamente esistono dei falsi positivi, ma sono davvero un piccola percentuale rispetto agli esami prenatali tradizionali: si parla della 0,03% contro il 5%.
Come sapete sicuramente, questi test non sono convenzionati dal sistema sanitario. La stessa amniocentesi è gratuita solo dopo i 35 anni. Bisogna quindi rivolgersi a lavoratori privati come Bioscience Genomics, distaccamento accademico partecipato dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e dalla Bioscience Institute SpA, in collaborazione esclusiva con BGI Diagnostics. Se abitata a Milano, lavorano anche l’Ospedale San Raffaele. Quanto costa? Tra i 600 e i 1200 euro a seconda della struttura.
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