Gravidanza
Le cause dell’uovo cieco e le terapie da seguire
L’uovo cieco, o gravidanza bianca, si verifica quando il prodotto del concepimento non si sviluppa. Vediamo le cause e come intervenire
L’uovo cieco, in inglese blighted ovum, è una delle principali cause di aborto ritenuto nel primo trimestre della gravidanza, e si verifica quando all’interno del sacco amniotico, che si forma regolarmente dopo il concepimento, l’embrione non si sviluppa.
L’uovo cieco, che viene anche chiamato gravidanza “bianca”, in qualche si risolve con un aborto spontaneo non problematico, con poche perdite ematiche, di cui la donna può anche non accorgersi, ma non sempre le cose sono così “facili”.
In una gravidanza cieca il concepimento avviene in modo normale, l’ovocita fecondato va ad annidarsi nell’utero e inizia a formarsi la camera gestazionale, ma al suo interno non avviene la moltiplicazione cellulare che darà l’avvio alla nuova vita, pertanto l’ovulo resta vuoto, cieco, appunto.
La donna in questa fase, percependo i primi sintomi della gravidanza in atto, in primo luogo il ritardo delle mestruazioni, ed effettuando il test scoprirà di essere incinta, ma i successivi esami ormonali già mostrerebbero delle anomalie.
Il sacco cieco nel primo trimestre di gravidanza può non venire espulso in un aborto, e in questo caso, dopo un’ecografia che dimostrebbe la mancanza dell’embrione entro la camera gestazionale, si dovrà procedere ad un raschiamento per eliminare tutti gli annessi ed evitare infezioni interne.
Le cause dell’uovo cieco sono di natura sostanzialmente genetica, ovvero purtroppo talvolta il prodotto del concepimento presenta tali danni e deficit a livello cromosomico da non potersi neppure sviluppare. In pratica si tratta di un “errore” biologico.
Va subito chiarito che questo tipo di eventi possono capitare sempre, a tutte le coppie, e che non indicano problemi particolari nella fertilità maschile e femminile, dal momento che spesso una gravidanza cieca viene preceduta o seguita da gravidanze del tutto regolari.
Detto questo, è altresì vero che per ridurre al minimo, per quanto possible, tutti i fattori di rischio che possono andare a danneggiare una gravidanza e facilitare un aborto spontaneo è bene che gli aspiranti genitori seguano delle rogole di vita salutari.
Tra queste indicazioni la prima è quella di evitare di “intossicare” il loro corpo con fumo, alcool, sostanze inquinanti e droghe, che curino le infezioni veneree e si alimentino in modo corretto. Dopo il raschiamento a seguito della scoperta di un uovo cieco sarà poi meglio aspettare qualche mese prima di ritentare un nuovo concepimento.
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Foto| via Pinterest