Alimentazione per bambini
I rischi dello svezzamento precoce e quali sono i tempi giusti
Qual è il momento giusto per iniziare a svezzare un bebè e cosa comporta il fatto di anticipare troppo i tempi? Ecco cosa dicono i pediatri
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I pediatri italiani e l’Oms, in materia di svezzamento dei neonati, consigliano di iniziare intorno ai 6 mesi di vita del piccolo, ovvero non prima del suo 120° giorno di vita. Tale tempistica vale soprattutto quando il bebè sia allattato al seno materno, perché proprio le poppate garantiscono la sua acquisizione non solo di tutti i principi nutritivi di cui necessita in questa fase iniziale della sua vita per svilupparsi, e quindi vitamine, proteine, minerali e grassi nelle concentrazioni perfette, ottimali per lui, ma succhiando il latte della mamma il bebè si rinforza perché assume anche gli anticorpi materni.
Per tale ragione svezzare il bebè prima dei 6 mesi e soprattutto ridurre in modo drastico le poppate può renderlo più vulnerabile alle infezioni e ritardare il suo sviluppo. Certo, il bambino si può iniziare a svezzare anche a 4 mesi, pratica comune soprattutto quando venga nutrito al biberon con il latte artificiale che certo non è nutriente come quello materno e non ha i suoi anticorpi, ma dobbiamo sempre considerare che entro i primi 12 mesi di vita il bambino rimane un lattante, pertanto anche se svezzato deve continuare a poppare il latte.
I rischi maggiori per la salute del bambino, però, si hanno quando si inizia lo svezzamento prima della 17ma settimana di vita del neonato, una pratica assolutamente dannosa perché il suo apparato digerente non è pronto per assimilare cibi diversi dal latte.
Se, infatti, molti studi scientifici hanno ormai stabilito che non aumenta il rischio di allergie e intolleranze se si introducono determinati alimenti (esempio le uova o il pesce) prima dei 12 mesi di vita (sempre, però con gradualità, iniziando con il solo tuorlo per le uova e con gli omogeneizzati dei pesci più delicati intorno agli 8 mesi), è altresì vero che si parla sempre di un periodo successivo al compimento del sesto mese, e comunque in bambini che siano stati allattati correttamente con il latte materno o formulato, mai con il latte vaccino (quest’ultimo sì che va introdotto non prima del primo anno di vita).
I bambini mal svezzati possono non riuscire ad assimilare i principi nutritivi presenti nei cibi che mangia, potrebbe soffrire di disturbi intestinali, crescere in modo meno armonioso e soprattutto avere un sistema immunitario più lasso (il che lo espone a più rischi di ammalarsi), senza contare che, ad esempio, ipernutrire con alimenti proteici o arricchiti di proteine un bebè che non ne abbia bisogno lo predispone al sovrappeso. Insomma, il consiglio è quello di evitare il fai da te e attenersi alle indicazioni e allo schema dello svezzamento fornito dal proprio pediatra.
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Foto| via Pinterest