Alimentazione per bambini
Obesità infantile in Italia, gli esperti sono preoccupati
Oltre un milione di bambini in sovrappeso o obesi in Italia, cifre che fanno preoccupare gli esperti. Facciamo il punto sul fenomeno
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Circa il 30% dei minori italiani, soprattutto femminucce nella fascia di età pre puberale (8-11 anni), è in forte sovrappeso o obesa. Questa percentuale purtroppo, ci fa raggiungere il primato dell’obesità infantile in Europa, un fenomeno con conseguenze deleterie per la salute generale della popolazione che preoccupa gli esperti.
Infatti statisticamente i bambini obesi hanno una maggiore probabilità di diventare degli adulti obesi, e l’obesità è un fattore di rischio per la maggior parte delle patologie mortali che costituiscono la principale causa di decesso nei Paesi occidentali, come infarti, ictus e tumori.
L’obesità inoltre compromette la qualità della vita di chi e è portatore, riduce le possibilità di trovare un impiego e naturalmente “pesa” anche sul bilancio del Servizio sanitario nazionale. Malattie croniche come il diabete di tipo 2, in forte crescita negli ultimi anni, ma anche altre disfunzioni metaboliche ed endocrine, sono associate all’obesità.
Le donne obese hanno poi più probabilità di mettere al mondo figli con predisposizione al sovrappeso, e anche questo diventa, perciò, un problema. Quali sono i fattori che hanno determinato questo trend negativo? Diversi, alcuni legati alla nutrizione in senso stretto, altri allo stile di vita.
Fin dallo svezzamento molti neonati vengono iper nutriti con cibi troppo ricchi di zuccheri, di sale e di grassi, e una volta più grandicelli consumano gradi quantità di cibi del tutto (o quasi) privi di proprietà nutritive ma altamente calorici.
Pensiamo solo alle merendine e agli snack dolci e salati che mangiano fin da piccolissimi, le patatine in busta, le bibite gassate e zuccherate, le caramelle e i cioccolati, prodotti low cost, catalogabili come cibo spazzatura, che però si trovano in casa e a cui i bimbi hanno accesso ad ogni ora del giorno.
La pubblicità, diciamo il marketing, ha un impatto enorme nel plasmare i gusti alimentari dei bambini, che finiscono per crescere “schifando” i cibi buoni e salutari, ai cui sapori non riescono mai ad abituarsi, e nutrendosi di junk food.
Spesso i bimbi piccoli in crescita assumono troppe proteine a fronte del loro fabbisogno reale, ma anche i carboidrati raffinati sono spesso in eccesso nella loro dieta. Frutta e verdura latitano, con le loro preziose sostanze antiossidanti e le fibre, e questo incide sulla bilancia. Ma un fattore preponderante è lo stile di vita sedentario.
Troppi bambini non svolgono alcuna attività fisica, alcuno sport, non muovono il corpo come l’età richiederebbe e pertanto non bruciano le calorie che ingurgitano. Questo li rende pigri e svogliati, non giova alla loro linea, e certo non al loro cervello, che viene “rallentato”.
I bambini in sovrappeso non sono bambini “sani”, ma bambini che devono essere aiutati a mangiare meglio, perché nessuno vive bene in un corpo appesantito, portandosi addosso tanti chili in più di zavorra che provocano una serie di disturbi a cascata.
Tra questi la tendenza all’ipercolesterolemia, alla pressione alta, al fegato grasso e ai problemi endocrini, senza contare che un eccesso di peso è tra i responsabili della pubertà precoce. Insomma, se vi accorgete che il vostro bimbo è decisamente troppo in carne, è il momento di portarlo da un nutrizionista per studiare un regime alimentare sano ed equilibrato su misura per lui.
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Foto| via Pinterest