Gravidanza
Quando nascono i gemelli, a quante settimane si programma il parto
La gravidanza gemellare è un pochino più faticosa per la futura mamma, e spesso, onde evitare rischi, il parto viene programmato qualche settimana prima della scadenza naturale del termine
Un tempo alquanto rare, le gravidanza gemellari si sono moltiplicate, probabilmente per via del sempre più frequente ricorso alle tecniche di procreazione assistita. In ogni caso non c’è da avere paura, aspettare due gemelli non aumenta che di poco i rischi per la madre e per la salute dei piccoli se tutto procede nella norma e la gestante segue con scrupolo i consigli del ginecologo e si tiene sotto controllo. Logicamente la gravidanza sarà un pochino più faticosa, maggiore il peso e più intensi i disturbi, in particolare le nausee, il mal di schiena e i problemi circolatori.
Per questa ragione spesso i medici preferiscono anticipare un pochino il parto programmando un cesareo, in modo da azzerare i possibili rischi e le complicanze che potrebbero verificarsi durante il travaglio spontaneo.
Il pericolo maggiore a cui va incontro una gestante che sia in attesa di gemelli è quello del parto prematuro, che si verifichi quando i feti non abbiano ancora completato il loro sviluppo intrauterino “minimo”.
In particolare le settimane a rischio sono quelle a cavallo tra la 26ma e la 32ma, quando è più probabile che la donna abbia delle contrazioni e debba mettersi a riposo assoluto. Molte gravidanze gemellari, infatti, impongono ala donna un’ultima fase monitorata, in cui è necessario ridurre al minimo gli sforzi per evitare di indurre un parto pretermine.
Una volta superato questo periodo, però, si può programmare il parto con taglio cesareo, soprattutto nel caso di gravidanza gemellare monozigotica con unico sacco amniotico e unica placenta ed età avanzata della madre.
In genere il momento giusto viene individuato tra la 36ma e la 37ma settimana di gestazione, anche per evitare alla madre i fastidi degli ultimi giorni, quando il peso diventa davvero importante e aumenta anche il rischio di polidramnios (eccesso di liquido amniotico), di preeclampsia e diabete gestazionale.
Sarà comunque il ginecologo, in base alle condizioni e all’età della gestante, al tipo di gravidanza gemellare (dizigotica o monozigotica) e allo sviluppo intrauterino dei feti, a stabilire se far partorire la sua paziente con travaglio spontaneo o se è il caso di programmare un cesareo nel periodo che abbiamo visto.
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Foto| via Pinterest