Educazione
Come educare un bambino ribelle senza punizioni
Se i nostri bambini si comportano come dei piccoli selvaggi e di seguire le regole non ne vogliono sapere, come possiamo educarli senza dover ricorrere a punizioni severe? Ecco qualche consiglio
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Un bambino ribelle è in genere un bambino che non accetta le regole che gli vengono imposte dai genitori e, più in generale, dagli adulti, e che si comporta seguendo solo il proprio istinto. Un piccolo “selvaggio”, insomma, che naturalmente diventa ingestibile per mamme e papà, e una volta all’asilo o a scuola può avere grossi problemi di adattamento, proprio perché non avvezzo a seguire certe norme di comportamento condivise.
Educare questi bambini può costituire una bella sfida per i genitori, che possono essere portati ad usare le cosiddette “maniere forti” per insegnare al proprio figlio come ci si comporta.
Ma le punizioni frequenti e un atteggiamento autoritario sono avvero la soluzione ideale? In realtà, come sempre quando si parla di bambini e di educazione, bisogna arrivare alle cause dell’atteggiamento ribelle del bambino. Ci sono bimbi “selvatici” che sono diventati così perché nessuno gli ha insegnato che esistono delle regole per la convivenza civile, oppure perché gliene sono state date talmente tante, tanto severe e incomprensibili che il bambino ha reagito disattendendole.
Un bambino che si senta trascurato dai genitori, non abbastanza amato e rispettato, potrebbe altresì “rispondere” a questa carenza e cercare l’attenzione di mamma e papà proprio con atteggiamenti trasgressivi, monellerie e capricci. Che fare?
Le punizioni in questi casi servono a poco, perché il bambino deve piuttosto essere guidato a capire per quale ragione il suo sistema di comportamento non va bene, perché fa stare male i suoi genitori e allontana da lui le persone. Il bambino ribelle deve essere portato a capire, attraverso esempi e spiegazioni, che deve prendersi la responsabilità delle proprie azioni, in modo che da solo capisca dove ha sbagliato e non ripeta gli errori diventando più empatico.
Un bravo genitore che sia alle prese con un figlio ribelle deve fornire delle regole che siano chiare, semplici, che abbiano una base logica inappuntabile (agli occhi del bambino), e soprattutto che valgano sempre e comunque. Ma tali regole basate sul rispetto, dovranno essere seguite da tutti in famiglia, pertanto quando un adulto fa un torto al bambino – non comprende le sue ragioni, oppure eccede nelle severità – dovrà chiedere scusa, proprio come dovrà fare il bambino quando violerà le regole che aveva accettato di seguire.
I bambini ribelli sono spesso pieni di energia e di rabbia, pertanto potrebbe giovare loro impiegarle in attività creative o negli sport, a patto che (e questo lo dovrete pretendere in maniera tassativa), imparino a seguire le regole del gioco e l’etica di comportamento valide per tutti gli allievi.
Punire un figlio ribelle è abbastanza inutile, ciò che potrebbe, invece, rivelarsi utile, è lo stipulare un patto con il bambino, in base al quale il piccolo sappia che violando determinate regole, ci saranno per lui delle conseguenze spiacevoli (ad esempio niente tv), e che quindi “bambino avvisato…“.
Ma prima di tutto un bambino ribelle si “ammorbidirà” solo quando capirà di essere amato e rispettato comunque, a prescindere dai suoi errori e dalle sue monellerie. Abbiate pazienza, (tanta), alle sue urla rispondete con voce bassa e calma, guardandolo negli occhi, spiegategli sempre tutto, responsabilizzatelo chiedendogli di aiutarvi nelle vostre attività casalinghe, e lodatelo quando si comporta bene e in modo giudizioso.
Con opportuni rinforzi e tanto amore, alla fine anche gli attacchi di ribellione finiranno per spegnersi nel processo naturale di crescita e di maturazione.
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Foto| via Pinterest