Sicurezza bambini
Mamme da legare: Quando la mamma viene considerata troppo apprensiva
“Eh, ma tu esageri!”: quante volte vi hanno detto questa frase?
Quante volte vi hanno guardate come per dire: “Guarda che riesco a tenere tuo figlio per 10 minuti senza ammazzartelo”, ma voi niente, vi trattenete per dieci secondi, poi tornate sui vostri passi e dite: “No, non è che non mi fidi, però secondo me sarebbe meglio che ti allontanassi da quello spigolo, finché hai il bambino in braccio“.
Io vengo considerata, in genere, mediamente apprensiva: se la bambina sbatte la testa e si fa un bernoccolo non corro al pronto soccorso, se rimette in bocca il ciuccio caduto per terra mi limito a un “bene, anticorpi!”. Ma se mia figlia decide di girare vorticosamente su se stessa o le danno un pezzo di cibo a mio avviso troppo grande, divento (senza curarmene minimamente) la più grande rompiscatole di questo mondo. A poco più di due anni, per aver fatto un giro su me stessa, sono finita al pronto soccorso per dei punti, perché ero riuscita a farmi male su un mobile bassissimo e completamente tondo, a cinquanta centimetri da entrambi i miei genitori. Il dottore lo ricorderò a vita, perché mi sibilava di stare zitta e ferma e mi intimava di smettere di piangere. Dottore, se leggi: ti riconoscerei anche oggi, dalla voce.
Per quanto riguarda i bocconi troppo grossi, e in questa categoria faccio rientrare tutto ciò che è più grande dell’unghia del mio indice, ho seguito un corso di manovre di disostruzione pediatrica. Lo consiglio caldamente a tutti: ne organizzano di continuo, basta informarsi. O, in alternativa, si potrebbe chiedere all’asilo dei figli di organizzarne uno. Tutti i video che mostrano questo tipo di manovre sono utilissimi: chi ne aveva visto qualcuno, al momento della pratica sui manichini, ha eseguito quasi tutto correttamente. Perché seguire il corso, allora? Perché, se avete un dubbio, ci sarà qualcuno che saprà togliervelo e, soprattutto, avrete qualcuno che vi dirà “ok, stai facendo bene”. La sicurezza psicologica che dà l’approvazione di un professionista è fondamentale, perché tutti noi ci siamo chiesti se, al momento opportuno, saremmo in grado di agire correttamente. Poi, purtroppo, siamo in balìa del Fato: ma dargli un aiutino, al Fato, non fa mai male.
Io mi accorgo che le persone mi reputano un po’ “fissata” su certe cose: i paraspigoli (data la mia esperienza di testa rotta su un mobile tondo, questa fissazione potrebbe apparire superflua), barriere ai fornelli, blocca-ante ovunque, mobili inchiodati al muro… Un bambino è perfettamente in grado di aggirare tutti questi dispositivi, ma perché fornirgli un accesso privilegiato a un bel bernoccolo? Tanto, comunque dobbiamo tenerli sempre d’occhio, e sappiamo che troveranno l’unica cosa non sicura nel raggio di 60 metri… Ma sappiamo anche quanto siano veloci, e quanto facile sia distrarsi un secondo: rispondere al citofono, andare un attimo in bagno. Sono fissata? Va benissimo. Ma un incidente è tale solo se “esce” dalla norma, e per mia figlia vorrei che la norma fosse una casa il più possibile sicura. Poi potrà benissimo scivolare su un giocattolo, ma almeno non la farò scottare col ferro da stiro! Già, perché odio stirare, e la nascita della bambina mi ha dato la scusa per farlo ancora di meno: è pericoloso, devo aspettare che si addormenti, ma quando si addormenta sono sempre così stanca… Gli aspetti belli della maternità sottovalutati.
Da bambina ero una furia scatenata, una maga della fuga. Penso che mia figlia, in questo, mi somigli. È per questo che, quando qualcuno mi dice che esagero, penso tra me e me: “lascia stare, che conosco la razza”. E che Iddio o chi per esso, come sempre, ce la mandi buona.
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