Educazione
La privacy del bambino è un diritto: perché è importante tutelarne l’immagine?
Il bambino ha diritto alla tutela della sua privacy, ciò vuol dire che i giornali non possono pubblicare immagini di minori senza il consenso dei genitori o riconoscibili, ma anche che mamma e papà devono impegnarsi a non sovraesporre il piccolo.
Garantire la privacy dei bambini deve essere un impegno per la società. È così vietato, senza l’assenso dei genitori, pubblicare foto o diffondere immagini di minori riconoscibili, diffondere dati personali o che possono in qualche modo turbare la sua serenità. Non è una responsabilità solo dei giornalisti e dei professionisti dell’informazione. I primi a dover proteggere la privacy sono, infatti, mamma e papà.
Nella società dell’immagine sono sempre più comuni i concorsi di bellezza, anche per piccolini, dove le mamme – pur di veder trionfare il proprio figlio – farebbero di tutto. Poi ci sono i casting pubblicitari o per diventare comparso (o protagonista) in qualche fiction. L’ambizione a mettere in mostra l’erede è forte. È una piccola vanità da genitore, tra l’altro comprensibile. Vediamo il nostro bimbo il più bello del mondo e ci dimentichiamo alcune volte che questo genere di esposizione non è educativa.
Poi ci sono i social network. Qui ogni famiglia deve gestire la presenza di un bimbo in casa come crede: c’è chi diffonde le immagini dei propri bambini, per farli vedere ad amici e parenti lontani, chi invece lo fa solo per “il pubblico” e chi è talmente entusiasta che pubblica foto e video solo per gioia. Come bisogna comportarsi? Ovviamente non c’è una regola. È importante cercare di impostare dei filtri per la privacy, affinché non tutti possa accedere al vostro profilo. Ricordiamoci che va online difficilmente viene completamente cancellato. E soprattutto pensiamo che il bambino è una persona: a me, per esempio, dà un po’ fastidio che diffondano le mie foto senza consenso.
Privacy vuol dire anche garantire al bambino i suoi spazi: un cameretta in cui può giocare e sperimentare. Se non c’è o la deve condividere con i fratelli, non importa. Ciò che conta è che possa avere dei momenti per stare in compagnia e dei moneti di solitudine. Che ci sia rispetto e che il genitore, anche se sbaglia per amore, non sia troppo invadente.
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