Salute e benessere
Bambini nervosi e irritabili, misuriamo la temperatura
Quando i nostri bambini diventano all’improvviso nervosi e irrequieti, piagnucolano e sono irritabili, forse è il segnale che si stanno ammalando
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Situazione tipo: il nostro bambino gioca tranquillo e beato con i suoi giocattoli preferiti mentre mamma o papà sfaccendano o si rilassano in casa durante la sera.
All’improvviso, ci accorgiamo che il nostro piccolo è diventato nervoso, che non ha più voglia di giocare, che appare stanco e irritabile, piagnucola e se tentiamo di rivolgere la sua attenzione verso attività gradite come la visione di un cartone animato o un altro gioco, ci rendiamo conto di non riuscire a distrarlo. Il cibo non lo calma e il suo umore diventa sempre più serio.
Ebbene, è arrivato il momento di misurargli la temperatura. Infatti un repentino cambiamento nel comportamento, un incupimento dell’umore e irritabilità sono segnali di un malessere incombente, come ad esempio l’influenza stagionale o una malattia esantematica, ma anche un semplice raffreddore o il classico mal di gola dei bambini.
Nulla di cui preoccuparsi troppo, i piccoli, infatti, soprattutto nell’età prescolare e durante i primi anni delle elementari, si ammalano molto spesso perché il loro sistema immunitario ancora in formazione deve imparare a fronteggiare gli attacchi patogeni dei vari virus e batteri che si trovano nell’ambiente.
Ad ogni modo, come dicevamo, quando ci accorgiamo che il nostro bambino è diventato un po’ “strano”, irritabile, non parla o si stanca subito, potrebbe “solo” avere la febbre (o la temperatura corporea potrebbe star cominciando a salire), segno di una infiammazione interna.
La febbre, infatti, altro non è che la risposta immunitaria dell’organismo all’attacco dei germi, perché questi ultimi sopravvivono con difficoltà in un corpo con temperature elevate. Se, quindi, dovessimo accorgerci che il bambino affettivamente ha un po’ di febbre e che questa sta aumentando, non precipitiamoci a dargli l’antipiretico, ma semmai aspettiamo finché non raggiunga almeno la temperatura di 38° e mezzo.
A quel punto possiamo chiamare il pediatra per un consulto e nel frattempo osserviamo anche gli altri eventuali sintomi per poterli descrivere al medico, come l’insorgenza di nausea o arrossamento della gola. Copriamo il bambino se ha i brividi e mettiamolo a letto, a riposo.
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Foto| via Pinterest