Crescita
L’ansia da separazione nei bambini, come affrontarla
Tra i 7-8 mesi e il primo anno di vita i bambini sperimentano l’ansia da separazione, perché temono di essere abbandonati dai loro genitori ogni volta che vengono lasciati soli. Vediamo come affrontare questa fase
Tra i 7-8 mesi e il primo anno di età i bambini scoprono che i loro genitori sono entità separate che possono lasciarli da soli “sparendo” all’improvviso dalla loro visuale. Il terrore, allora li assale, temono di venire abbandonati e sperimentano quella tipica fase della crescita che viene chiamata ansia da separazione.
Si tratta di una tappa naturale, che si può manifestare in modi e con intensità diverse da bimbo a bimbo, e che si acuisce in caso di stress (nascita di un fratellino, crisi tra i genitori, maltrattamenti eccetera).
Nelle norma, però, l’ansia da separazione non dura molto, e il passaggio può e deve essere gestito con intelligenza dai genitori affinché risulti il meno traumatico possibile per il bambino. In effetti il problema è che in preda al senso di colpa molte mamme e papà tendono a lasciare ogni impegno per rimanere con il bambino, ma non è questa la soluzione. Prima o poi i piccoli devono imparare che il distacco è solo momentaneo e che non devono avere paura ogni volta che il genitore si allontana da loro. Vediamo qualche semplice regola per aiutarli.
- Tempismo. E’ importante che il bambino non inizi la sua giornata accudito da persone diverse da mamma o papà quando comincia ad insorgere l’ansia da separazione. Pertanto affidate il vostro pargolo alle cure di un estraneo (che può essere anche un nonno o la baby sitter), solo dopo che voi lo avrete svegliato, nutrito, cambiato e coccolato un po’. Inoltre mai lasciarlo solo quando è stanco, ha fame o è irritato per qualcosa. Lasciatelo, invece, con tranquillità alle cure altrui dopo che è stato cambiato o dopo i pasti
- Pratica. E’ cruciale non bruciare le tappe, pertanto lasciate il bambino in mani altrui con gradualità. Ogni volta che vi allontanate per un tempo lungo, ad esempio per andare al lavoro, e portate il bambino al nido o lo lasciate con una baby sitter, rendete soft il passaggio presentando il vostro “sostituto” al bambino in modo che possa conoscerlo e fare amicizia mentre voi siete ancora nella stanza e lo rassicurate con la vostra presenza
- Un saluto calmo, affettuoso e fermo. Create una sorta di piccolo rito del saluto quando ve ne andate, essendo calmi, dolci e rassicuranti, magari usate una “formula magica” che faccia capire al bimbo che tornerete da lui presto. Quando lo salutate create una forte empatia, ma una volta che sarete usciti dalla stanza no tornate indietro anche se sentite che piagnucola
- Mantenete le promesse. E’ cruciale. Se il bambino sa che tornerete da lui entro la fine dalla mattinata, tornate da lui entro la fine della mattinata. Non si fanno mai ai bambini promesse che non possono essere mantenute. In questo modo sarà più facile per lui rassicurarsi sul fatto che non lo state abbandonando ma che, semplicemente, siete da un’altra parte per qualche ora
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Foto| via Pinterest