Cronaca
Global Trends 2014: come cambia il ruolo genitoriale e l’idea di famiglia
La più vasta e ambiziosa indagine statistica sulle tendenze globali ha sondato come sia cambiato il concetto di famiglia e di educazione dei figli nelle diverse aree del mondo. Scopriamo cosa è emerso dal sondaggio
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Le famiglie, l’idea stessa di famiglia, il ruolo genitoriale e le modalità di educazione dei figli, sono stati oggetto di una indagine statistica unica nel suo genere, dato che ha coinvolto soggetti provenienti da tutti i 5 continenti, di varie età ed estrazioni sociali.
L’idea di Global Trends 2014 (curata da IPSOS MORI) era infatti quello di intercettare le tendenze verso cui la popolazione mondiale, in tutti gli ambiti principali della vita, si sta spostando, cogliendone, naturalmente, anche le differenze e le contraddizioni.
Il tema famiglia-figli è senza dubbio nell’occhio del ciclone, perché siamo tutti testimoni, e spesso attivi protagonisti, delle straordinarie trasformazioni che questo primo nucleo sociale sta subendo. Le domande che sono state poste al campione vertono, appunto, proprio sui temi che tanto ci fanno discutere anche all’interno delle nostre case. Il primo quesito, infatti, chiedeva al campione se ritenesse che i genitori “moderni” curassero poco (troppo poco), l’educazione dei propri figli.
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Ebbene, questa considerazione-constatazione è rilevata ovunque nel mondo, con delle “punte” di preoccupazione per la deriva a cui si assiste a causa della (mancata) cura dei figli in Paesi come il Sud Africa (è d’accordo con l’affermazione di partenza l’88%), gli USA (87%) e la Gran Bretagna (84%). La percentuale italiana è meno elevata, ma comunque alta (73%), ma fa specie che persino o i meno preoccupati di tutti, i cinesi, siano comunque consapevoli del problema in misura superiore al 50%. Cosa ne sarà di un mondo che non sa più insegnare alle nuove generazioni cosa è giusto e cosa non lo è, quali regole si devono seguire per una convivenza pacifica e civile? Ai posteri…
Il secondo quesito, invece, chiedeva al campione se ritenesse che per il bene dei bambini fosse meglio che i genitori fossero sposati e non solo conviventi (insomma, la questione era: famiglie di fatto VS famiglie tradizionali, figli naturali VS figli legittimi).
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In questo caso le risposte sono state disomogenee e molto interessanti. Ad esempio, incredibilmente i più tradizionalisti sono i cinesi, per il 90% è meglio che i figli nascano all’interno del matrimonio. Anche l’Italia si pone tra i tradizionalisti, ma con una percentuale molto inferiore (55%), segno evidente che anche da noi la percezione sta cambiando (e non potrebbe esse diversamente). Più “anticonformisti”, invece, canadesi, tedeschi, argentini, svedesi, belgi, francesi e spagnoli. Nel penisola iberica solo il 30% ritiene preferibile che i figli nascano da genitori sposati, evidentemente il cinema di Almodòvar fotografa una realtà (“trasgressiva” e libera) di fatto, che ci fa un certo effetto, e che, forse, un po’ invidiamo.
Veniamo all’ultimo quesito posto dal sondaggio di IPSOS MORI, ovvero se, a giudizio del campione, un genitore solo, diciamo single, fosse in grado di crescere un bambino been tanto quanto due genitori.
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Siete curiosi di conoscere gli esiti di questo specifico quesito? Ebbene, in perfetta coerenza con la questione precedente, la Spagna si pone al primo posto con un ottimo 68% del campione d’accordo con l’idea della famiglia monogenitoriale “efficace” quando quella tradizionale, seguita da Svezia (ci stupisce meno), Corea del Sud, Germania, Francia e Canada. Chi non è d’accodo? L’Italia, ad esempio, anche se con una differenza di appena un punto percentuale (il 47% di oppositori al genitore single, contro il 46% di sostenitori). Altri Paesi tradizionalisti sono la Polonia, la Turchia, il Brasile e, udite udite, gli Stati Uniti. Il 49% degli americani ritiene preferibile una famiglia con due genitori piuttosto che una monogenioriale. Un po’ di conformismo nel Paese più democratico del mondo, tutto sommato, non ci stupisce.
Global Trends 2014 è l’elaborazione di un ampio sondaggio condotto da Ipsos MORI: oltre 16mila interviste condotte fra il 3 e il 17 settembre 2013, 20 paesi del mondo coinvolti, un “panel” statistico composto da un pubblico di cittadini e consumatori attivi sul web e fortemente connessi. Il progetto, molto ambizioso, fotografa lo stato dell’arte su una serie di comportamenti e tematiche di rilevanza mondiale (dall’ambiente alla salute, dall’attivismo politico ai brand). E si propone di lanciare il dibattito su quel che sarà in futuro.
Foto| via Pinterest