Cronaca
Bonus Bebé 2015 di 80 euro, il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
A chi spetta il Bonus Bebè 2015 di 80 euro? Come possiamo richiederlo? Quali sono i requisiti che la famiglia deve avere? Ecco la risposta a tutte le vostre domande!
Al via le domande per il Bonus Bebè
12 maggio 2015
Da oggi si possono presentare le domande per poter ricevere il bonus bebè, che sarà disponibile per tutti i bambini nati, adottati o presi in affidamento preadottivo dal primo gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2017. Il bonus di 80 euro sarà mensile, come stabilito dalla Legge di Stabilità per poter incentivare la natalità e per poter contribuire alle spese per il sostegno dei bambini.
L’assegno viene dato dall’Inps, per un totale di 960 euro all’anno, ma se l’Isee è inferiore ai 7mila euro annui il bonus raddoppia e passa a 1.920 euro all’anno. L’assegno decorre dal giorno di nascita o di ingresso in famiglia e spetta fino al compimento del terzo anno di età del bambino o del terzo anno di ingresso del bambino adottato o affidato. L’assegno viene dato per un massimo di 36 mensilità.
Il bonus bebè è contenuto all’interno della “Legge 23 dicembre 2014 n. 190, articolo 1 comma 125“, mentre le modalità di utilizzo e i limiti fanno parte del decreto attuativo “Decreto Presidente del Consiglio pubblicato nella GU del 10 aprile 2015“. La domanda può essere presentata da uno dei genitori, che devono essere cittadini italiani, comunitari o di stati extracomunitari con regolare permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo.
Quando si fa la domanda, bisogna essere residenti in Italia e conviventi con il figlio per il quale si richiede l’assegno. Bisogna presentare l’Isee in corso di validità: il bonus sarà dato a chi non ha un Isee superiore ai 25mila euro annui. Ovviamente i redditi dei due coniugi vanno a sommarsi. La domanda va presentata online all’Inps, ma anche tramite il numero verde del Contact Center Integrato (803164) o tramite i patronati.
La domanda va presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bambino. Per chi è nato dal primo gennaio al 27 aprile, il termine decorre dal 27 aprile (con scadenza di presentazione della domanda fissata per il 27 luglio 2015).
Via | IlSole24ore
(p.c.)
Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
13 aprile 2015
Il decreto attuativo relativo al bonus bebé per le neo mamme, che hanno dato alla luce un bambino dal primo gennaio 2015, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: e quindi a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento, inserito nella Legge di Stabilità, si potrà fare richiesta, anche se dovremo aspettare qualche settimana per i moduli da ritirare all’Inps e da compilare.
Il decreto attuativo era atteso per la fine del mese di gennaio, ma la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è slittata di qualche mese, ma finalmente è arrivata: il decreto staiblisce che dal momento della pubblicazione, l’Inps ha 15 giorni di tempo per mettere a disposizione i modelli con i quali le neo mamme possono fare richiesta per poter ricevere ogni mese un assegno di 80 euro.
La domanda per l’assegno è presentata all’Inps per via telematica secondo modelli predisposti dall’Istituto entro il quindicesimo giorno dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del presente decreto.
Questo quello che si legge nel decreto, che sottolinea anche che l’Inps dovrà assicurare
le modalità più idonee per facilitare l’accesso alla misura da parte dei nuclei familiari, anche mediante le proprie sedi territoriali, il contact center e procedure telematiche assistite.
La domanda potrà essere fatta dal giorno della nascita del bambino o dal giorno nel quale il bambino adottato fa ingresso in famiglia:
ai fini della decorrenza dell’assegno dal giorno della nascita o dell’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione, la domanda deve essere presentata non oltre il termine di 90 giorni dal verificarsi dell’evento ovvero entro i 90 giorni successivi all’entrata in vigore del presente decreto.
L’assegno decorre comunque dal mese in cui si presenta la domanda.
(p.c.)
Via | Ansa
Bonus Bebé 2015 di 80 euro, quando e come si richiede
20 febbraio 2015
Quando e come si richiede il bonus bebè di 80 euro per tutti i nati dopo il primo gennaio 2015? Se sappiamo che può essere richiesto dalle famiglie con un ISEE non superiore ai 25mila euro annui, sappiate che il contributo è erogato solo ed esclusivamente su richiesta a tutti i figli cittadini di italiani, di uno stato membro dell’UE o di cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno.
La domanda va fatta all’INPS di competenza territoriale entro 90 giorni dalla nascita del bambino, per poter ottenere il bonus dal mese di nascita o di adozione del bambino. Se la richiesta viene fatta dopo i 90 giorni, il bonus partirà dal mese effettivo di richiesta e di fatto si perderanno tutte le mensilità precedenti.
La domanda va fatta solo ed esclusivamente per il primo anno, mentre per gli anni successivi basterà presentare l’ISEE, così che l’INPS potrà verificare se sussistono ancora i requisiti per poter ottenere il bonus. Le domande vanno fatte per via telematica o presso Caf e patronati se non si possiede il PIN per poter accedere alle domande online dell’INPS.
(p.c.)
Via | LaStampa
Bonus Bebé 2015 di 80 euro, emenato il decreto attuativo
12 febbraio 2015
Bonus bebè 2015 di 80 euro pronto per tutti i nuovi nati del 2015. Il Consiglio dei Ministri, nella giornata del 10 febbraio 2015, ha infatti varato ufficialmente il decreto attuativo per il contributo previsto dalla Legge di Stabilità del Governo Renzi per tutti i bambini nati a partire dal primo gennaio 2015 e per i loro primi tre anni di età.
Lo aveva annunciato tempo fa nel salotto televisivo di Barbara D’Urso, promettendo, proprio come il bonus che è arrivato nelle buste paghe degli italiani da maggio dell’anno scorso, un contributo di 80 euro per tutti i bambini nati nel 2015, per dare una mano alle famiglie italiane che accolgono nella loro vita un nuovo bebè.
Nel corso dei mesi, poi, il bonus bebè ha subito delle modifiche, tra annunci e smentite, ma ora pare sia tutto pronto per partire: il bonus bebè 2015 di 80 euro sarà destinato a tutti i bambini nati e adottati a partire dal primo gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2017. I genitori potranno avere ogni mese questo bonus per i primi tre anni di vita del bambino.
Il bonus bebè 2015 è previsto per tutte le famiglie che hanno un reddito ISEE sotto i 25mila euro (bisogna considerare il reddito congiunto dei due genitori), diventando di 160 euro per tutte le famiglie il cui reddito annuo non supera i 7mila euro. La domanda deve essere presentata all’INPS per via telematica, accedento al proprio profilo utente, al quale si accede tramite registrazione e codice Pin (rivolgetevi ai CAF o ai patronati per maggiori informazioni in merito alla registrazione sul sito).
Bonus Bebé di 80 euro per i minori più poveri
04 dicembre 2014
Il Bonus Bebè 2015 è cambiato nel corso delle ultime settimane: dalla promessa di Matteo Renzi, data in diretta televisiva nel salotto di Barbara D’Urso, di dare 80 euro alle mamme, ne sono cambiate di cose. E sono cambiate anche le modalità di assegnazione di questo contributo che spetterà a tutti i nuovi nati e nuovi adottati a partire dal primo gennaio 2015 (con buona pace di tutti i genitori che accoglieranno il loro cucciolo il 31 dicembre 2014!).
Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere sul Bonus Bebè 2015!
(p.c.)
Bonus Bebè di 80 euro con reddito sotto i 25mila euro
Secondo le nuove modifiche al bonus bebè di 80 euro promesso ai neo papà e alle neo mamme a partire dal primo gennaio 2015, pare che il contributo non sarà più destinato a redditi inferiori a 90mila euro annui, perché la soglia scenderà a 25mila euro.
25 novembre 2014
Il Bonus Bebè di 80 euro promesso da Matteo Renzi a tutti i nuovi nati del 2015 non verrà più dato alle famiglie con reddito annuo complessivo inferiore a 90mila euro. L’Isee, infatti, dovrà essere decisamente più basso, secondo quanto emerso dalle correzioni effettuate alla Legge di Stabilità del Governo e presentate in commissione Bilancio della Camera. Modifiche sostanziali che riguardano questo piccolo aiuto destinato alle famiglie italiane.
La concessione del bonus bebé sarà vincolata ai nuclei famigliari che presenteranno un Isse non superiore ai 25mila euro lordi annui, sommando il reddito della mamma e il reddito del papà, e non più inferiore ai 90mila euro annui, come era stato stabilito, invece, in prima battuta e come si era detto fino a pochissimo tempo fa. Si abbassa la soglia, ma, a quanto pare, l’agevolazione raddoppierà per tutte quelle famiglie che presenteranno un Isee sotto i 7mila euro annui.
La modifica riduce notevolmente il bacino di beneficiari del bonus bebé, con circa 100mila famiglie in meno che lo riceveranno, ma in questo modo il bonus potrà essere più alto per quelle famiglie che percepiscono un reddito annuo davvero molto più basso e che rasentano la soglia della povertà.
Il bonus bebè di 80 euro sarà sempre destinato ai bambini nati o adottati a partire dal primo gennaio 2015 e fino al terzo anno di età compiuto dagli stessi.
La conferma delle modifiche effettuate dovrebbe avvenire tra oggi e domani, mentre il 27 novembre il testo dovrebbe arrivare in Aula a Montecitorio, dove verrà nuovamente discusso.
(p.c.)
Via | Ilsole24ore
Secondo la Legge di Stabilità il bonus bebè di 80 euro promesso da Matteo Renzi ai nuovi nati a partire dal 2015 spetterebbe ai minori in effettiva difficoltà economica. Ecco le parole del viceministro all’economia.
19 novembre 2014
Il bonus bebè di 80 euro sarà destinato ai minori in serie difficoltà economiche. E’ quello che ha detto Enrico Morando, viceministro all’Economia, in occasione dell’esame del Ddl Stabilità in Commissione Bilancio della Camera. Il bonus bebè annunciato da Matteo Renzi in occasione dell’intervista con Barbara D’Urso su Canale 5, dunque, è confermato, anche se a quanto pare spetterà ai minori che vivono in famiglie con redditi davvero molto bassi.
Il viceministro all’Economia ha infatti sottolineato che il governo mantiene
un orientamento favorevole a prendere in cosiderazione la modifica della struttura
per quello che riguarda il famoso bonus bebè, che servirà per aiutare
i minori poverissimi.
Anche il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha confermato le modifiche annunciate da Morando, anche se, ammette, si sta ancora ragionando sulla soluzione tecnica da adottare.
(p.c.)
Via | Repubblica
Bonus Bebé di 80 euro anche ai figli di immigrati, Lega e MS5 contrari
Lega Nord e Movimento 5 Stelle sono contrari a dare il bonus bebè di 80 euro promesso da Matteo Renzi anche ai figli di immigrati. Per il Partito Democratico si tratta di una posizione vergognosa.
30 ottobre 2014
Niente bonus bebè di 80 euro ai figli di immigrati secondo gli esponenti della Lega Nord e del Movimento 5 Stelle, che in questo caso si schiera con il Carroccio. Roberto Calderoli, infatti, aveva presentato in SEnato un aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, nel quale si chiedeva che il bonus bebè fosse riservato ai cittadini italiani o appartenenti ad uno stato membro dell’Unione Europea.
In questo modo, la Lega Nord voleva escludere i figli di immigrati dal bonus bebè, promesso da Matteo Renzi per tutti i nati dopo il primo gennaio 2015 e per i loro primi tre anni di vita, con reddito di mamma e papà sotto i 90mila euro. Il Carroccio voleva che il bonus di 80 euro fosse riservato agli italiani e al massimo ai cittadini europei.
L’emendamento è stato bocciato, ma ha ricevuto il voto favorevole, oltre che della Lega Nord, anche del Movimento 5 Stelle. Nonostante non sia passato, non sono mancate le polemiche, per quella che viene definita come una proposta razzista. Rosa Maria Di Giorgi commenta così i voti favorevoli ricevuti da Lega e M5S
: Siamo ormai abituati al razzismo dilagante professato dai leghisti ma che anche i senatori del Movimento 5 Stelle si prestassero a queste provocazioni ci lascia francamente senza parole. Chissà se gli elettori che hanno votato per Beppe Grillo e che speravano in un vero cambiamento sanno che i loro rappresentanti in parlamento votano insieme alla Lega.
I senatori del Movimento di Beppe Grillo rispondono così alle accuse:
Il Pd non perde occasione per strumentalizzare ogni singolo voto del M5s e veicolare messaggi falsi. Abbiamo votato sì all’emendamento della Lega esclusivamente per fare in modo che il bonus bebè, che il governo ha previsto solo per i nati nel 2015, fosse esteso anche ai nati fino al 2017. Siamo assolutamente favorevoli all’erogazione del bonus a tutti i cittadini regolarmente residenti sul territorio italiano, senza distinzione di nazionalità. Abbiamo votato nella consapevolezza che l’emendamento della Lega fa riferimento all’articolo 31 della Costituzione, che garantisce pari sostegno ai cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari in possesso di carta di soggiorno. Dunque, sapevamo già che la discriminazione inserita nel testo della Lega sarebbe decaduta perché incostituzionale, mentre sarebbe rimasta esclusivamente l’estensione del bonus a tutti i bimbi nati nel prossimo triennio. Abbiamo votato nell’interesse di tutte le famiglie, affinché il bonus fosse esteso a tutto il prossimo triennio invece che solo per un anno, come prevede il governo e come vorrebbe la maggioranza. La nostra battaglia è rendere strutturale per tutti il bonus bebè, come dimostreranno le nostre proposte emendative alla legge di Stabilità
Via | Repubblica
Foto | da Flickr di x_xoxo
Bonus promosso dalla Società Italiana di Neonatologia
24 ottobre 2014
La SIN, la Società Italiana di Neonatologia, approva la proposta di Matteo Renzi e promuove il bonus bebè di 80 euro mensili proposto dal governo per tutti i nati dopo il primo gennaio 2015.
La Società Italiana di Neonatologia approva il bonus bebè di Matteo Renzi, che ha promesso alle neo mamme e ai neo papà 80 euro al mese per tre anni per ogni bambino nato dopo il primo gennaio 2015. I neonatologi italiani si trovano d’accordo con il governo e con la proposta di aiutare le famiglie italiane con il bonus di 920 euro annui, da destinare a redditi ISEE sotto i 90mila euro.
Il provvedimento, che trova spazio nella nuova Legge di Stabilità redatta dal Governo e che si trova al vaglio del Presidente della Repubblica, sarebbe una misura molto importante per dare una mano alle famiglie e per aiutare i piccoli appena venuti al mondo.
Costantino Romagnoli, presidente della SIN, commenta così il provvedimento:
E’ un primo passo concreto per sostenere le famiglie e i nuovi nati su cui non possiamo non essere d’accordo. In passato, purtroppo le risorse destinate al miglioramento del servizio sanitario per l’assistenza neonatale, le strutture ospedaliere o l’acquisto di strumenti non sono quasi mai state utilizzate in modo adeguato o sono state spese male, con la complicità della politica. Questo bonus, così com’è successo per il precedente, andrebbe direttamente alle famiglie.
I neonatologi italiani sono ogni giorno a contatto con le famiglie e con i loro problemi: il presidente, come i suoi colleghi, sa bene quali sono le spese che le famiglie sono chiamate a sostenere nei primi mesi di vita del neonato, per la sua salute e per la sua cura quotidiana. Spese che spesso non sono nemmeno deducibili.
80-90 euro al mese sono una cifra significativa per una famiglia monoreddito (7-8% dell’entrata mensile) ma anche in cui lavorano entrambi i coniugi, ma con redditi bassi e servono a coprire le spese di acquisto di pannolini o generi di prima necessità, come prodotti per l’alimentazione o la salute. Ci auguriamo che ne possano beneficiare tutti.
Dopo tante voci contrarie, una voce a favore del bonus bebè di 80 euro di Matteo Renzi.
Mancano i fondi per il 2015, ma il Ministero dell’ Economia nega
21 ottobre 2014, ore 09.15
Per il bonus bebè di 80 euro promesso da Matteo Renzi nel salotto televisivo di Barbara D’Urso mancherebbero i fondi necessari per poter coprire tutti gli assegni: mancherebbero 300 milioni di euro.
Mancano i fondi per poter dare a tutte le famiglie il famoso bonus da 80 euro, che spetterebbe a tutti i neonati venuti al mondo dal primo gennaio 2015, per i primi tre anni di vita. Lo stanziamento viene ridotto a 202 milioni di euro per il 2015. Il bonus di 80 euro al mese per i nuovi nati per tre anni dovrà essere richiesto direttamente all’Inps, presentando domanda. La soglia massima di reddito rimane quella di 90mila euro lordi annui, sommando le buste paga di entrambi i genitori.
Per il 2015 il governo ha deciso di stanziare 202 milioni di euro, che nel 2016 diventeranno 607 milioni di euro e nel 2017 poco più di un miliardo, per una spesa totale in cinque anni stimata intorno ai 3,6 miliardi di euro. Calcolatrice alla mano, si ipotizza che i soldi stanziati per il 2015 basteranno per almeno 200mila bambini: ma in Italia ogni anno ne nascono più di 500mila e se consideriamo anche le adozioni, comprese nel bonus bebè, capiamo che i soldi saranno pochi e non basteranno a tutte le famiglie che accolgono un bambino.
Secondo il Ministero dell’Economia, però, pare che nessuno ne rimarrà fuori: i 202 milioni di euro stanziati sono una copertura previsione, non un limite e saranno accolte tutte le domande. Se necessario, i fondi saranno aumentati pescando nel fondo famiglia, che nel 2015 potrà garantire 298 milioni di euro.
Via | Corriere
Assegno mensile per redditi sotto i 90mila euro
23 ottobre 2014
Finalmente chiarito cosa c’è scritto nella Legge di Stabilità per quello che riguarda il bonus bebè di 80 euro promesso da Renzi: non sarà dato in un assegno unico e rimane il tetto dei 90 mila euro di reddito.
Chiarito, finalmente, il contenuto della Legge di Stabilità per quello che riguarda il bonus bebè di 80 euro previsto dal 2015. Dopo l’annuncio di Matteo Renzi da Barbara D’Urso e dopo le prime indiscrezioni che vedevano abbassarsi a 30mila la soglia di reddito sopra la quale l’incentivo non sarebbe stato erogato, ecco che oggi emerge finalmente il reale contenuto del testo che è già stato trasmesso al Capo dello Stato.
Il bonus bebè sarà di 80 euro al mese e sarà versato mensilmente e non in un’unica soluzione come precedentemente annunciato. Inoltre, continuerà a valere la soglia dei 90mila euro e non quella di 30mila euro vociferata nei giorni scorsi. Potranno accedere al bonus le famiglie che avranno accolto un bebè, anche adottato, a partire dal primo gennaio 2015 e che abbiano un reddito ISEE che non superi i 90mila euro lordi annui.
Per chiarire i dubbi è intervenuto lo stesso Ministero del Tesoro attraverso Twitter, con alcuni messaggi che chiariscono il contenuto della Legge di Stabilità: il reddito dovrà essere quello della famiglia, quindi vale l’ISEE di entrambi i coniugi e non deve superare i 90mila euro lordi l’anno. Il bonus sarà erogato per tutti i nati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, quindi le coperture arriveranno fino al 2020, visto che il bonus spetterà dalla nascita, ogni mese, per i primi tre anni di vita di ogni bambino.
Stiamo sul pezzo: diversamente da quanto scrive 15' fa @Agenzia_Ansa il bonus bebè verrà erogato mensilmente @fnicodemo
— MEF (@MEF_GOV) 22 Ottobre 2014
@repubblicait il bonus è destinato ai bebè figli naturali o adottivi di genitori il cui reddito totale non supera i 90.000 euro
— MEF (@MEF_GOV) 22 Ottobre 2014
@DavideNitrosi @FlavioBini 90.000€ è il limite massimo della somma dei redditi dei genitori fino a 4° figlio incluso. Dal 5° non c'è limite.
— MEF (@MEF_GOV) 22 Ottobre 2014
Foto | da Flickr di digitalinternet
Via | Corriere
Contributi sotto i 30mila euro di reddito
Il Ministero del Tesoro rivede la promessa di Matteo Renzi, che aveva annunciato il bonus di 80 euro alle neo mamme, che sarebbe spettato, secondo le indiscrezioni, a redditi inferiori a 90mila euro.
22 ottobre ore 17.30
Il bonus bebè promesso da Matteo Renzi nel salotto televisivo di Barbara D’Urso non spetterà alle neo mamme e in genere alle famiglie con un reddito complessivo inferiore ai 90mila euro, come detto in precedenza. Il Ministero del Tesoro sottolinea, infatti, che il bonus verrà erogato solamente alle famiglie che hanno un reddito Isee non superiore ai 30mila euro: questo provvedimento è contenuto nella nuova bozza della Legge di Stabilità inviata al Presidente Napolitano. Il contributo sarà mensile ed erogato anche ai bambini adottati. Se le risorse finiscono, il bonus spetta a chi ha fatto prima la domanda.
Via | Repubblica
Le critiche da Vendola, Movimento 5 Stelle e Lega
21 ottobre 2014
Ancora posizioni scettiche in merito al bonus bebè di 80 euro previsto da Matteo Renzi per le neo mamme: ecco ad esempio le parole di Nichi Vendola, governatore della Regione Puglia.
L’annuncio di Matteo Renzi sul bonus bebè di 80 euro da destinare a tutte le neo mamme non è piaciuto. Sono moltissime le voci scettiche che si sono levate nelle ultime ore in merito alla questione. L’ultima è quella di Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, governatore della Regione Puglia, che critica fortemente l’annuncio fatto dal premier nel salotto televisivo di Barbara D’Urso.
Renzi regala alle neomamme pannolini e biberon e noi dovremo chiudere gli asili nido per consentirgli di finanziare la sua prestazione propagandistica nei salotti tv. Bisogna essere un po’ più seri di fronte ai diritti dell’infanzia e al diritto delle famiglie a non crepare di crisi.
Polemico anche Matteo Salvini, della Lega Nord:
Noi vogliamo fare altri provvedimenti, come rendere gratuito l’asilo nido, che costa a Milano 600 euro e non gli 80 che intende dare Renzi.
Mentre il leghista Roberto Caon sostiene che
gli ottanta euro promessi da Matteo Renzi per le neomamme sono l’ennesima marchetta di questo governo a favore degli extracomunitari. La gran parte di quelle risorse andrà infatti a finire nella tasche di tutti quei cittadini stranieri che, in controtendenza rispetto al trend delle coppie italiane, avranno un figlio entro l’anno prossimo. Invece di aiutare chi è nato e lavora da sempre in questo Paese, il governo continua nella sua politica a favore degli stranieri e degli immigrati.
Duro anche il Movimento 5 Stelle, che sul blog di Beppe Grillo scrive:
Renzi ha messo a disposizione delle famiglie solo mezzo miliardo di euro, nel contesto di una legge finanziaria che farà sborsare alle stesse famiglie un importo ben maggiore. Non serve un economista da Nobel per capirlo. Mentre Renzi da una parte taglia le tasse, in particolare alle grandi aziende, dall’altra le reintroduce per le imprese e soprattutto per le famiglie. Cos’altro sono infatti i tagli di spesa lineari alle Regioni, alle Province e ai Comuni per circa 8 miliardi se non sforbiciate ai servizi locali (dalla scuola alla sanità) ed innalzamento del costo degli stessi servizi per i cittadini e le famiglie?
Via | Repubblica
Maria Cecilia Guerra polemica sulla soglia di reddito
20 ottobre 2014
La soglia di 90mila euro l’anno per poter usufruire del bonus da 80 euro promesso da Matteo Renzi nel salotto televisivo di Barbara D’Urso sembra troppo alto: ecco cosa ne pensa Guerra.
Dove verranno trovati i soldi per il bonus bebè da 80 euro promesso da Matteo Renzi per ogni figlio per i suoi primi tre anni di vita? E la domanda che si sono posti in molti in Italia dopo le dichiarazioni rilasciate da Matteo Renzi ospite da Barbara D’Urso a Domenica 5. Dopo il bonus concesso ai lavoratori dipendenti, ma non a tutti i lavoratori, ecco che questo nuovo bonus bebè dovrebbe spettare alle famiglie con bambini appena nati e con reddito lordo annuo non superiore a 90mila euro.
Una soglia un po’ troppo alta secondo molti, anche secondo Maria Cecilia Guerra, senatrice del Pd, che in un’intervista rilasciata a Radio 24, per il programma Effetto Giorno, si dice poco convinta di questo provvedimento e non solo perché fa parte della minoranza PD, ma perché secondo lei si tratta di una misura concettualmente sbagliata. Quei 500 milioni di euro potrebbero servire a migliorare la vita di un milione e 400mila minori che vivono in povertà assoluta. 90mila euro all’anno non sono pochi secondo la donna politica, che poi ricorda:
Noi siamo un Paese che ha tantissimi strumenti di trasferimento monetario nei confronti delle famiglie con figli : assegno al nucleo familiare, detrazione per i figli, detrazione per chi ha più di quattro figli, l’assegno ai nuclei con tre figli, l’assegno di maternità e sono tutti dati con criteri diversi. La prima cosa da fare sarebbe valutare questi strumenti e coordinarli per renderli più efficaci. Spendiamo 15 miliardi, aggiungerci 500 milioni pensati in maniera improvvisata mi sembra improprio. Tanto più che gli strumenti che sono più finalizzati ai nuclei che hanno maggiore difficoltà economica hanno una barriera d’accesso che è molto inferiore ai 90mila euro. Per avere l’assegno per i tre figli non bisogna superare un reddito di 23mila euro. Mi sembra che sia un po’ spropositato dare dei soldi a chi si può permettere tranquillamente di aver dei figli e mantenerli con agio e non darli in misura sufficiente a chi sono in difficoltà.
Cosa rispondere ora Renzi sul suo nuovo bonus bebè? Abbasserà la soglia o la lascerà così alta?
Matteo Renzi promette 80 euro alle neo mamme
20 ottobre 2014, ore 10.30
Matteo Renzi fa l’ennesima promessa alle famiglie italiane: dopo aver promesso la realizzazione di 1000 asili in Italia, da costruire in 1000 giorni, ecco che ora il bonus di 80 verrebbe esteso anche alle neo mamme.
Il bonus di 80 euro “donato” da Matteo Renzi nelle buste paghe degli italiani (ecco come funziona nel video qui sopra) potrebbe presto spettare anche alle neo mamme. Al premier Matteo Renzi piace fare promesse d’effetto: ricordate quando ha promesso di realizzare 1000 asili in 1000 giorni? Ecco che ora fa una nuova promessa a tutte le famiglie italiane: chissà se passeremo ai fatti.
Ma veniamo alle dichiarazioni del premier. Da Barbara D’Urso nel salotto domenicale di Canale 5 (in occasione del quale si è fatto un selfie decisamente imbarazzante con la conduttrice) l’ex sindaco di Firenze amplia il bacino di utenti che potranno beneficiare del suo famoso bonus di 80 euro, dandolo anche alle mamme:
Dall’1 gennaio del 2015 daremo gli 80 euro non solo a chi prende meno di 1500 euro al mese, ma anche a tutte le mamme che fanno un figlio per i primi tre anni. Si tratta di mezzo miliardo destinato alle famiglie.
Il bonus, previsto per tutte le mamme e i papà, secondo quanto poi trapelato da Palazzo Chigi, spetterà a chi non guadagna più di 90mila euro lordi l’anno, anche se ancora non si conosco i dettagli di questa nuova promessa, che il premier ha spiegato con queste parole:
So cosa significa comprare pannolini e biberon. È una misura che non risolve un problema ma è un segnale.
Bene, caro presidente del consiglio, visto che sai cosa significa comprare pannolini e biberon, saprai anche che la favola di Pinocchio insegna ai bambini che non bisogna dire le bugie e sicuramente avrai insegnato ai tuoi figli che le promesse si mantengono. Le promesse le hai fatte: asili, bonus… Ora i fatti… Speriamo sinceramente di poterli raccontare a breve, allo scadere dei 1000 giorni e come bel regalo per l’anno nuovo. Lo speriamo tanto, perché lo sai anche tu: con le promesse, purtroppo, non si comprano i pannolini. Forse i voti, ma i pannolini ancora no!
Via | La Stampa e Il Messaggero