Cronaca
Affrontare i vaccini del secondo figlio con gli stessi dubbi del primo
Dopo aver affrontato i vaccini con il primo bambino, con dubbi, incertezze e paure, ecco che anche con il secondo i dubbi rimangono gli stessi. Ecco come abbiamo nuovamente affrontato questa scelta.
Come si affrontano i vaccini del secondo bambino? Nel nostro caso con gli stessi dubbi che abbiamo avuto con la primogenita. Si tratta di un argomento davvero molto delicato, che spesso divide le coscienze tra chi è favorevole a far vaccinare i neonati, per evitare che contraggano alcune malattie e scongiurare dunque complicazioni delle stesse, e chi è contrario, adducendo tra i motivi del no gli effetti collaterali che il vaccino iniettato può avere su bambini così piccoli.
Come è accaduto per la primogenita, anche per la secondogenita abbiamo deciso di informarci nuovamente, nonostante tutto il lavoro fatto già tre anni fa. Perché credo che il segreto sia tutto lì: sentire entrambe le campane, informarsi (con fonti certificate e sicure, evitando siti e portali che possono non essere attendibili), chiedendo informazioni al proprio pediatra e magari sentendo più voci.
Anche per Sara, nata a maggio, abbiamo voluto ripercorrere la stessa strada fatta di tante informazioni, a volte anche troppe e troppo poco chiare: da un lato la paura che il vaccino possa avere effetti collaterali e causare problemi più o meno gravi, dall’altro la paura di alcune malattie e delle complicazioni che potrebbero derivare dalle stesse.
Nel nostro caso abbiamo deciso di affidarci al nostro medico pediatra: non saremmo suoi pazienti se non fossimo d’accordo con le sue linee guida. E come per Alice, anche per Sara la sua posizione era pro vaccino. Ed ecco che, allora, anche la piccolina è stata vaccinata, proprio come la sorella maggiore: ma non crediate che sia stata una scelta facile, perché i dubbi, ogni volta che andiamo a fare quella puntura (al momento ha fatto solo la prima, guardando l’infermiera con aria di sfida: quando le faceva la puntura sembrava volerle dire “Non ti darò mai la soddisfazione di vedermi piangere“), sono sempre lì presenti, come se non ci fossimo mai passati prima (quando invece non è così!).
Noi abbiamo scelto di vaccinare le bambine, non certo a cuor leggero o non informandoci, anzi, tutto l’opposto. E credo che la tranquillità dei genitori debba proprio risiedere in questo: sia che optiate per il sì sia che optiate per il no, l’importante è arrivare alla scelta in piena consapevolezza dei pro e dei contro sia della vaccinazione sia della scelta di non vaccinare.
Ed è forse questo che manca un po’ in Italia: una chiara informazione, che spieghi in maniera neutrale, senza prendere parte, cosa vuol dire vaccinare. Anche voi siete di questa idea? Anche secondo voi dovremmo mettere da parte le fazioni, per concentrarci su un’informazione più neutrale possibile, più specifica e più utile per tutti quei genitori che si trovano di fronte ad una scelta non certo facile?
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