Gravidanza
Ipertensione gestazionale, le linee guida ufficiali per la cura
L’ipertensione in gravidanza è una condizione che va monitorata perché può avere delle conseguenza anche gravi sulla salute di mamma e feto. Vediamo le linee guida ufficiali per tenere la pressione sotto controllo
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L’ipertensione gestazionale è una condizione abbastanza comune, in parte fisiologica che, però, può evolvere in una grave complicanza nota come eclampsia, in grado di mettere a repentaglio la vita di mamma e feto.
In generale, una pressione sanguigna troppo elevata nella futura mamma può provocare sintomi come ritenzione idrica ed edemi, albumina nelle urine (sintomo di perdita delle proteine), aumento del volume dell’addome, e persino favorire un parto prematuro.
La condizione nota come preeclampsia, dovuta, appunto, a pressione sanguigna materna elevata, insorge più facilmente nella seconda parte della gestazione, e colpisce circa il 3% delle donne in dolce attesa, mentre la “semplice” ipertensione gestazionale cronica si verifica nel 7% delle gravidanze entro la 20ma settimana.
In questi casi la pressione massima (sistolica) sarà superiore ai 140 mmHG, e la minima (diastolica), ai 90 mmHG. Questa condizione di ipertensione può essere lieve , moderata, oppure severa (massima sopra i 160 mmHG e minima sopra i 110 mmHG), e va diagnosticata attraverso successive misurazioni da effettuarsi a distanza di 4-6 ore l’una dall’altra.
Se l’ipertensione cronica è severa e a rischio di evolvere in eclampsia, è necessario prendere provvedimenti immediati anche di tipo farmacologico per ridurre subito la pressione materna. Sono a disposizione antiipertensivi di diversa classe compatibili con la gravidanza, che la donna dovrà assumere anche in combinazione, tra cui beta-bloccanti e calcio aantagonisti.
I diuretici, invece, non sono consigliati. Oltre alla cura con i farmaci, da seguire dietro stretto controllo medico, la futura mamma si dovrà attenere anche ad altre regole di buon senso, modificando l’alimentazione e lo stile di vita.
L’ipertensione grave e la preeclampsia (anche definita gestosi) prevedono maggior riposo, una dieta iposodica (il sale aumenta la pressione), leggera e a base di alimenti idratanti e diuretici, e una riduzione dei livelli di stress e degli sforzi. Nelle donne con lieve ipertensione è invece raccomandata una moderata ma regolare attività fisica, sia per mantenere il peso sotto controllo, che per abbassare in modo naturale la pressione.
Camminate a passo accelerato all’aria aperta ed esercizi mirati di yoga e pilates sono, ad esempio delle ottime soluzioni. In presenza di ipertensione grave o preeclampsia, il ginecologo può anche decidere per un parto anticipato con cesareo.
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Foto| via Pinterest