Crescita
Come intervenire nel Disturbo della Condotta a scuola
Il Disturbo della Condotta a scuola nell’età infantile e adolescenziale si manifesta con comportamenti ostili e aggressivi nei confronti di compagni e insegnanti. Vediamo come si può intervenire
Il Disturbo della Condotta a scuola fa parte dei Disturbi specifici del Comportamento (DC) che possono insorgere in età infantile prescolare, ma più facilmente tra la fine delle elementari e le scuole medie.
Il bambino o l’adolescente manifestano comportamenti gravemente antisociali, non rispettano le normali regole di vita comune in classe, assumono atteggiamenti aggressivi nei confronti dei loro coetanei giungendo a veri e proprio atti di violenza e bullismo, e sfidano in modo aperto l’autorità costituita dagli insegnanti.
Per essere identificato come tale, il Disturbo della Condotta deve essere continuativo per almeno 12 mesi, caratterizzato da episodi di violenza che si possono declinare in vari modi, secondo le seguenti quattro principali classificazioni:
- Condotta aggressiva e minacciosa che provoca danni fisici a persone o animali
- Condotta non aggressiva che causa danneggiamento o perdita di una proprietà. In classe un bambino con questo disturbo può ad esempio distruggere o far sparire materiale scolastico dei compagni, della scuola oppure il proprio, per il puro gusto di farlo
- Episodi di furto o frode reiterati
- Gravi violazioni delle regole scolastiche
In presenza di atti così deliberatamente oppositivi e violenti, antisociali, è sempre necessario intervenire. Infatti spesso il bullismo scaturisce da casi di Disturbo della Condotta non diagnosticati e affrontati. I bambini più a rischio sono quelli che provengono da ambienti disagiati, esposti ad esempi di violenza gratuita e di degrado morale, con genitori o fratelli che a loro volta manifestano Disturbo antisociale della Personalità.
Secondo gli ultimi studi i Disturbo del Comportamento sono in parte dovuti ad una predisposizione genetica, ma soprattutto necessitano, per manifestarsi, di fattori ambientali scatenanti. Ad ogni modo, un bambino che si comporti in modo crudele, violento e provocatorio nei confronti dei suoi coetanei e degli adulti a scuola va recuperato, per non diventare un adulto pericoloso per la comunità e per se stesso, e la cosa è fattibile quanto prima si interviene affrontando il problema.
I bambini con DC reagiscono allo stress in un modo anomalo e antisociale perché non riescono a sviluppare un altro tipo di approccio, pertanto con l’aiuto di psicoterapeuti e la collaborazione di insegnanti e familiari (laddove possibile), devono essere guidati ad affrontare in modo diverso le loro ansie e paure scardinando le modalità di comportamento “disturbate” e sostituendole con altre “sane”.
Devono inoltre essere educati all’affettività e all’empatia, anche attraverso opportuni esercizi e giochi di ruolo. Intervenendo sul bambino è più probabile il recupero che non sul giovane adulto, pertanto è cruciale non sottovalutare i comportamenti aggressivi e la costante tendenza a violare le regole neppure in età prescolare, qualora si manifestino.
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Foto| via Pinterest