Gravidanza
Preeclampia, la terapia da seguire per la mamma e il bambino
La preeclampsia, o gestosi, è una condizione pericolosa che insorge in genere nella fase finale della gravidanza, che provoca gonfiore e pressione alta. Vediamo le terapie necessarie per evitare rischi a mamma e bambino
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La preeclampsia, o gestosi, è una complicanza che può insorgere nella seconda parte della gravidanza, soprattutto a partire dalla 20ma settimana, a causa di un aumento repentino della pressione arteriosa materna.
Si manifesta con gonfiore ed edemi soprattutto a carico delle estremità e del viso, determinati da ritenzione idrica, mal di testa, aumento eccessivo di peso (oltre 500 grammi a settimana), perdita di proteine dovuta a cattivo funzionamento dei reni e conseguente aumento dei livelli di albumina nelle urine.
La donna in gestosi di solito ha una pressione arteriosa superiore ai 140 mmHG di massima e ai 90 mmHG di minima. La preeclamspa non riconosciuta e risolta in tempo può provocare danni al bambino, rallentandone l’accrescimento o provocando il distacco della placenta, e persino portare ad un parto prematuro. Inoltre, può degenerare in eclampsia vera e propria, un disturbo molto serio con sintomi come vomito, convulsioni e valori pressori che schizzano a livelli pericolosi, condizione che richiede un immediato ricovero della donna incinta.
Naturalmente questo epilogo drammatico si può tranquillamente prevenire anche in caso di preeclampsia avanzata, perché una volta giunti alla diagnosi si potranno prendere subito dei provvedimenti per far ritornare la pressione ai livelli normali e quindi far regredire anche gli altri sintomi. Per prima cosa i ginecologi prescrivono alla donna con sintomi di gestosi il riposo a letto, che ha come immediata conseguenza l’abbassamento dei valori pressori.
Una dieta povera di sodio e più leggera aiuterà il corpo materno ed espellere i liquidi in eccesso, e in caso di necessità potrà essere utile assumere dei farmaci antipertensivi tra quelli compatibili con la gravidanza.
Le donne in attesa affette da diabete o disturbi epatici, con gravidanza gemellare o precedente tendenza all’ipertensione sono più a rischio di preeclampsia, pertanto dovranno essere monitorate con particolare attenzione. Infine, onde evitare rischi, talvolta la preeclampsia richiede il ricorso ad un parto un pochino anticipato con cesareo programmato.
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Foto| via Pinterest