Gravidanza
L’aritmia cardiaca in gravidanza, perché il cuore fa i capricci?
L’aritmia è un disturbo del ritmo cardiaco che provoca tachicardia e senso di spossatezza. Vediamo le cause in gravidanza e come intervenire
Non è raro che il cuore di una donna in gravidanza, ogni tanto, faccia le “bizze”. Tachicardia e palpitazioni, associate a senso di spossatezza e vertigini sono sintomi che insorgono soprattutto nella parte finale della gestazione, ma che in genere non sono tali da dover preoccupare la futura mamma perché semplicemente determinati dall’affaticamento del cuore materno che deve “pompare per due”.
Se, poi, ci mettiamo anche un po’ di ansia per il parto imminente, è comprensibile che il cuore ogni tanto acceleri i propri battiti. Consideriamo che se una donna non in stato di gravidanza conta circa 70 battiti cardiaci al minuto, quando incinta può arrivare a 80-90 battiti per ragioni del tutto fisiologiche.
Se le palpitazioni non sono frequenti e tali da generare grandi disturbi, e il cuore torna regolare con un po’ di riposo e la giusta idratazione (a volte la tachicardia è solo spia di una certa debolezza), non c’è di che agitarsi. Tuttavia, talvolta l’alterazione del ritmo cardiaco, con battiti non tanto più veloci del normale quanto irregolari, è sintomo di una patologia del cuore specifica che si chiama aritmia, o extrasistole.
In questi casi le contrazioni cardiache sono alterate, con una piccola pausa tra una prima contrazione prematura, e la seguente. La persona percepisce, quindi, la sensazione che il cuore smetta di battere o che “perda colpi”. L’aritmia in gravidanza si presenta di solito nella forma più benigna, detta atriale perché l’anomalia si verifica a livello degli atri del cuore, le due cavità superiori.
In dolce attesa è poi possibile che la donna manifesti una particolare forma di aritmia chiamata tachicardia parossistica ventricolare, che si manifesta con un aumento improvviso del ritmo cardiaco (oltre 150 battiti al minuto) e palpitazioni. Questo malessere genera nella donna uno stato di angoscia e prostrazione che può spaventare molto.
In genere questa forma di aritmia si può tranquillamente tenere sotto controllo con alcuni farmaci (non Beta-bloccanti) non nocivi per il feto da assumersi quando si manifesta un episodio acuto di tachicardia. Se il disturbo fosse non di tipo funzionale (quindi legato solo alla gravidanza), però, dopo la nascita del bambino sarebbe meglio risolverlo una volta per tutte con una piccola operazione chiamata ablazione che sostituisce il pacemaker.
Lo stile di vita, infine, incide molto sul ritmo cardiaco. Il consiglio che i medici danno alle donne in gravidanza con il cuore “ballerino”, è quello di evitare di aumentare troppo di peso, controllare i valori della tiroide (spesso all’origine di disfunzioni cardiache c’è proprio un problema di iper o ipo funzionamento di questa ghiandola endocrina), alimentarsi e idratarsi in modo ottimale, evitare lo stress e gli sforzi eccessivi e, naturalmente, non fumare.
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Foto| via Pinterest