Educazione
Le poesie sull’autunno di autori famosi da leggere con i bimbi
Le poesie sull’autunno di poeti famosi con cui accogliere, con i bambini, la caduta delle foglie, il cambiamento dei paesaggi e la calda magica atmosfera.
Le poesie sull’autunno degli autori famosi sono particolarmente indicate per accogliere la nuova stagione insieme ai bambini. Finita l’estate, i colori accesi lasciano il posto al marrone, all’arancione e al giallo dell’autunno, meno vivaci ma affascinanti e accoglienti quasi volessero coccolarci. L’autunno segna la ripresa degli impegni scolastici e familiari, ma è anche la stagione perfetta per ammirare le foglie che cadono, per andare in cerca di castagne e per tutte quelle attività divertenti che i piccoli amano.
Proprio alla stagione autunnale sono dedicate le poesie di autori famosi che abbiamo raccolto sotto. I bambini imparano rapidamente, e le poesie sono uno dei primi strumenti che abbiamo a disposizione per insegnare loro l’espressione, la creatività, la struttura delle frasi.
Le più belle poesie sull’autunno di autori famosi
Le poesie autunnali, nello specifico, permettono ai piccoli di associare le parole dei versi a ciò che vedono intorno a loro, facendoli innamorare della nuova stagione. Inoltre, sono utili per far comprendere ai piccoli i cambiamenti del paesaggio e del clima, i movimenti della fauna e i preparativi della flora all’arrivo del rigido inverno. Eccone alcune tra le più belle da leggere insieme a loro.
Galline
Al cader delle foglie, alla massaia
non piange il vecchio cor, come a noi grami: ché d’arguti galletti ha piena l’aia;
e spessi nella pace del mattino
delle utili galline ode i richiami: zeppo, il granaio; il vin canta, nel tino.
Cantano a sera intorno a lei stornelli
le fiorenti ragazze occhi pensosi,
mentre il granturco sfogliano, e i monelli ruzzano nei cartocci strepitosi.
(Giovanni Pascoli)
Autunno
Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.
(Salvatore Quasimodo)
San Martino
La nebbia a gl’irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de’ tini
Va l’aspro odor de i vini
L’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l’uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d’uccelli neri,
Com’esuli pensieri,
Nel vespero migrar.
(Giosuè Carducci)
Bosco d’autunno
Ha messo chiome il bosco d’autunno.
Vi dominano buio, sogno e quiete.
Né scoiattoli, né civette o picchi
lo destano dal sogno.
E il sole pei sentieri dell’autunno
entrando dentro quando cala il giorno
si guarda intorno bieco con timore
cercando in esso trappole nascoste.
(Boris Pasternak)
Sera d’ottobre
Lungo la strada vedi su la siepe
ridere a mazzi le vermiglie bacche:
nei campi arati tornano al presepe
tarde le vacche.
Vien per la strada un povero che il lento
passo tra foglie stridule trascina:
nei campi intuona una fanciulla al vento:
Fiore di spina!…
(Giovanni Pascoli)
Tramonto d’autunno
Pronto, su ‘l mar natale
cui nasconde la luna,
ride il sole autunnale,
dolce come la luna.
S’ode il mare pe ‘l lido
gemere, lento e grave.
S’ode talora il grido
fievole d’una nave
che faticosa in vano
lotta co ‘l vento avverso,
o il richiamo lontano
d’un uccello disperso,
o l’improvviso tuono
d’un’onda più gagliarda.
Ride il sole, già prono,
e dolcemente guarda.
(Gabriele d’Annunzio)
Mattino d’autunno
Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.
(Federico Garcia Lorca)
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