Educazione
La didattica musicale per bambini, scopriamo gli strumenti musicali migliori
Scopriamo come avviare i bambini alla musica e quali sono gli strumenti musicali più adatti per cominciare
In principio fu il flauto dolce. Come gli adulti che furono scolari e alunni delle scuole medie qualche decennio fa ricorderanno, era proprio quel delicato strumento il primo proposto ai bambini nelle lezioni di didattica musicale.
Le ragioni di tale scelta erano meramente pratiche: si trattava dello strumento più economico a disposizione, facile da suonare (almeno nei primi rudimenti), non ingombrante, che ciascuno poteva procurarsi senza problemi. Non lo stesso si può dire per chitarra, violino, pianoforte, tastiere o percussioni.
Ma oggi come è cambiata l’educazione musicale nella scuola primaria e quali sono gli strumenti musicali migliori per avvicinare allo studio di questa bellissima disciplina i bambini? In genere nella scuola elementare la musica è una materia non “fondamentale”, che viene pertanto trascurata. Anche se le direttive ministeriali spingono a valorizzare questa disciplina artistica, molti istituti scolastici a corto di soldi evitano di investire in corsi di musica, anche se, naturalmente, ci sono le debite eccezioni.
Nei casi migliori si programmano le lezioni musicali avvalendosi del contributo di maestri professionisti esterni che presentino buoni progetti adatti all’età dei bambini. L’approccio, quindi, può essere molto diverso, ma in genere prevede subito l’avviamento al canto (corale) e alle note attraverso strumenti musicali che permettano l’interazione e il gioco.
Il pianoforte viene considerato lo strumento più adatto ad avvicinare i bimbi all’educazione musicale perché “suona” al solo tocco. I bambini non devono assumere posizioni particolari, possono giocare con la tastiera con le loro piccole mani senza fatica. Altri strumenti più ingombranti o che prevedano l’uso consapevole del fiato e delle dita delle mani sono adatti solo a bimbi più grandi.
Inoltre, il pianoforte rappresenta la “base” per l’apprendimento di tutti gli altri strumenti musicali, pertanto, è proprio l’ideale per cominciare. Anche le percussioni sono perfette per i primi approcci e per stimolare il senso del ritmo, come ad esempio i tamburi, i bonghetti, mentre per la chitarra si dovrebbero avere almeno sette anni di età e una buona manualità.
Il violino, con il nuovo metodo Suzuki, si può iniziare a studiare anche a 4 anni, ma si tratta di uno strumento che non è proprio adatto a tutti i bambini perché assai complesso, che prevede tanto studio prima di riuscire a ricavarne “suoni” accettabili, pertanto può essere molto frustrante.
L’obbligatorietà dello studio musicale nella scuola italiana comincia “solo” alle medie, momento in cui, teoricamente, il ragazzino può tentare di impratichirsi su qualunque strumento, ma se non possiede precedenti rudimenti musicali fa più fatica perché il cervello è ormai “rigido” rispetto a quello, del tutto permeabile e quindi plasmabile, di un bambino piccolo o della scuola primaria.
Se, quindi, siete genitori “musicali” e desiderate che il vostro bimbo venga avviato alla musica il prima possibile, iscrivetelo in una scuola primaria che preveda nell’offerta formativa anche i corsi di musica oppure rivolgetevi a maestri privati.
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