Crescita
Percentili di crescita: arrivano le nuove tabelle
Addio vecchie curve di crescita, ora i criteri per monitorare lo sviluppo fisico dei bambini sono diversi. Vediamo come cambiano le misure dei percentili
Le curve di crescita, o percentili, sono dei parametri internazionali che servono ai pediatri (e ai genitori), per valutare se i loro bambini stiano crescendo in modo sano e se il loro sviluppo in peso e in altezza sia regolare e armonioso.
Tuttavia, negli anni i criteri, le misure standard usate per effettuare tali valutazioni sono molto cambiate, pertanto i “vecchi” percentili sono considerati ormai obsoleti, non più validi e sufficienti a stabilire se l’accrescimento del bambino sia ottimale o meno.
Per questa ragione gli scienziati dell’Università di Oxford hanno deciso di studiare e mettere a punto delle tabelle – o curve di crescita – diverse, nuove e più aderenti agli standard di crescita dei 120 milioni di bambini che nascono ogni anno nel mondo.
Le nuove tabelle sono inserite nel programma Intergrowth 21, e le misure rimodulate si basano su ricerche finanziate dalla Fondazione Gates ed effettuate su 60mila donne in gravidanza e oltre 200mila neonati monitorati in nazioni diverse tra cui Brasile, Cina, India, Italia, Kenya, Oman, Inghilterra e Stati Uniti.
Tra le novità ci sono le nuove tecniche di misurazione fetale, prodotte attraverso l’ausilio degli ultrasuoni, mentre di tutti i nuovi nati sono state accuratamente registrate la circonferenza del cranio e le misure di peso e di altezza.
Per quanto riguarda tutte le altre misure dei centili – o curve di crescita – esse sono state modificate all’altezza del terzo, decimo, 50esimo, 90esimo e 97esimo percentile, risultando pertanto più coerenti con le nuove caratteristiche fisiche dei bimbi di oggi, considerando che esistono notevoli differenze tra le misure (soprattutto nel peso) dei bambini nati nei Paesi industrializzati e quelli che nascono nel cosiddetto terzo mondo.
In questo modo sarà più facile, per i pediatri, avare dei riferimenti scientifici internazionali e univochi che consentano di capire se i loro piccoli pazienti rientrino davvero nella media per quanto riguarda il loro sviluppo fisico, o se se ne distacchino in modo più o meno evidente.
In particolare i pediatri italiani hanno manifestato entusiasmo per la divulgazione delle nuove tabelle di crescita, che permetteranno in modo più sicuro di stabilire anche in fase precoce (ovvero in gravidanza) se l’accrescimento intrauterino è insufficiente o eccessivo, e come questo possa influire sullo sviluppo successivo del bambino.
In questo modo, inoltre, si avranno criteri unici universali al posto delle tante differenti tabelle di crescita prodotte negli anni passati che creavano non poca confusione, come spiega Giovanni Corsello, ordinario di pediatria all’università di Palermo e Presidente della Società italiana di pediatria:
E’ una svolta epocale per i medici e per la ricerca scientifica avere un sistema di misurazione universale e molto più preciso delle attuali e numerose tabelle e curve percentili utilizzate fino ad oggi, che contengono diverse zone grigie soprattutto quando si tratta di misurare i piccoli pretermine o scovare patologie prima della nascita. Le tabelle di accrescimento usate oggi nel mondo sono centinaia. In Italia si impiegano sia le curve percentili dell’Organizzazione mondiale della sanità che quelle redatte oltre 10 anni fa sulla popolazione italiana dalla Società italiana di neonatologia. Le nuove carte le superano. Si possono usare per controllare lo sviluppo fetale prima della nascita e alla nascita senza alcuna connotazione differenziata sull’area geografica
Fonte| Ansa
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Foto| via Pinterest