Crescita
Il neonato arriva a casa: come organizzarsi con tempi e igiene
Quando si torna a casa con il proprio bebè dopo la degenza in ospedale, è necessario organizzarsi per costruire subito una routine quotidiana ideale per il benessere di mamma e neonato. Ecco qualche consiglio
Superate le fatiche del parto e la degenza ospedaliera, la neo mamma e il neo papà devono affrontare una sfida cruciale: il rientro a casa, da soli, con il loro neonato. Si tratta di un momento che può spaventare, soprattutto quando si tratti del primo figlio e non si sappia bene come gestire il proprio bebè, quali siano esattamente le sue esigenze e come reagirà all’arrivo in un nuovo ambiente.
Per questa ragione, sebbene ogni bambino sia diverso, è importante organizzarsi seguendo anche i preziosi consigli forniti dalle ostetriche già in ospedale (e ancor prima durante il corso pre parto).
Il neonato deve infatti abituarsi a ritmi del tutto nuovi, a capire la differenza tra giorno e notte, e la mamma deve imparare a capire i suoi segnali, quale pianto segnali la fame e quale, invece, un disturbo fisico come le colichette. E per quanto riguarda l’igiene, come regolarsi con la medicazione del moncone ombelicale e con il bagnetto?
Nessuna paura, tutti i neo genitori vivono le stesse difficoltà e riescono a cavarsela egregiamente, quindi ci riuscirete anche voi. Ecco alcune cose da tenere presenti. Innanzi tutto, per quanto riguarda i tempi delle poppate, inizialmente il bambino richiede il seno, o il biberon, meno spesso di quanto si potrebbe pensare, perché piuttosto preferisce dormire tanto.
Ma non bisogna mai forzarlo a poppare, tanto la fame stessa spingerà il piccolo a piangere per essere nutrito. E’ importante che la neomamma si adegui al ritmo del suo piccolo, che lo allatti quando il bebè lo richieda, lo stacchi dal seno o dal biberon quando allontana da solo la tettarella o il capezzolo mostrandosi sazio e appagato (con o senza ruttino finale), e lo lasci dormire senza svegliarlo per le poppate.
A proposito di sonno, nei primi tempi il bebè alterna un sonno profondo ad uno più vigile, in cui in alcuni momenti sembra quasi svegliarsi, per poi riappisolarsi. In queste fasi, che sono cruciali per il suo sviluppo intellettivo e neurologico, non bisogna intervenire, e soprattutto, se si vuole che il piccolo impari a capire che la notte è il momento migliore per riposare, è bene porlo fin da subito nelle migliori condizioni per apprenderlo.
Programmate le ultime poppate verso le 10-11 di notte, dopo il bagnetto, e adagiate il bebè nella culla, in modo che sia predisposto al sonno. Quando è sveglio parlate con lui con tono dolce e coccolatelo per creare subito un rapporto empatico e per stimolare la sua attenzione e l’apprendimento.
Il primo bagnetto si effettuerà dopo una settimana dalla nascita, una volta che sia caduto il moncone ombelicale (ma se ancora ciò non è accaduto potete lavare il piccolo ugualmente), usando l’apposita vaschetta per neonati, e si effettuerà in orario serale facendolo diventare un rito quotidiano che rilassa il bebè.
Per quanto riguarda la medicazione della ferita lasciata dal moncone ombelicale una volta che sia caduto, è necessario compierla usando garze sterili e un disinfettante spray adatto allo scopo. E’ importante che mamme e papà si lavino ben le mani prima di toccare questa parte delicata del corpo del loro bebè.
Attenzione anche a non premere sulla feritna con il bordo del pannolino. La cicatrizzazione è in genere molto rapida e non problematica. Il cambio del pannolino nei primi tempi dovrà essere molto frequente per evitare che il bebè sviluppi irritazioni e dermatiti, perciò… cominciate a fare scorte di pacchi ben prima che il bebè nasca!
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Foto| via Pinterest