Giochi
Mamme da legare: Le montagne di giocattoli che compriamo ai nostri figli servono davvero?
Ho visto cantine e garage di coppie con figli di 6, 7 anni invasi da giocattoli utilizzati per pochi mesi: 0-3 mesi, 6-8 mesi, 12-18 mesi.
Sono stati tutti utilizzati? Nemmeno per sogno. Nei casi più fortunati, il singolo giocattolo è stato utilizzato 3 minuti al giorno per poche settimane, il tempo della novità.
Mia figlia ha i suoi giocattoli preferiti, sopratutto libri di stoffa o cartone, che prende ogni tanto, indicandomi le figure e chiedendomi i nomi delle cose rappresentate. Ma la sua curiosità si esaurisce subito: la sua occupazione preferita è toglierli dalle ceste che li contengono e rimetterli a posto. Eppure, sulle confezioni (a proposito: chi le progetta? Per ogni giocattolo nuovo ci vogliono 30 minuti con cacciavite e forbici per liberarlo dagli involucri) ci sono scritte piene di appeal: stimola la manualità, stimola la vista, le reazioni ai suoni… Devono essere davvero strumenti miracolosi, se riescono a farlo in 10 secondi.
Non metto in dubbio che il gioco sia fondamentale, l’unico metodo di apprendimento del bambino. Tra l’altro, ho avuto carillon che mi aiutavano a tenere buona la bimba mentre, la mattina, mi lavavo e vestivo. Un lusso. Ma, per esempio, l’occupazione preferita di questa estate è togliere e rimettere le pinze per il bucato nel cestino, facendo loro fare lunghi traslochi nel giardino. Sulla confezione delle pinze non c’era scritto nulla di questo impiego alternativo.
Altro gioco meraviglioso è svuotare i cassetti. In alcuni ho messo dei giochi della piccola, ma lei sembra preferire quelli che contengono tovaglie, strofinacci e stoviglie, ignorando le finte padelle e le finte verdure in plastica comprate per tenerla occupata mentre sono in cucina. E mi tornano in mente le vecchie foto dei bambini del secolo scorso, o i racconti dei miei genitori: uno o due giocattoli, di legno o latta, spesso costruiti dal papà.
Il mio garage si sta riempiendo di trottole, fattorie in miniatura, pupazzi parlanti e cubi luminosi che parlano in varie lingue. Solo i giochi musicali perdono poco terreno. Ma le vere star del parco giochi della bambina restano loro, le scodelle in plastica e i secchielli in alluminio e zinco che uso come cache pot. E non devo nemmeno sostituire loro le batterie ogni mese.
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