Educazione
Figli ribelli a scuola: 10 consigli per intervenire
Cosa fare se i nostri figli fanno i ribelli a scuola? Come possiamo intervenire per spiegare loro che non si tratta di un comportamento corretto da tenere? Ecco 10 consigli.
Figli ribelli a scuola, cosa fare? Se i nostri bambini o i nostri ragazzi hanno dei comportamenti particolari e considerati “difficili” da trattare a scuola, sappiate che dietro a questo loro comportamento ci potrebbe essere una richiesta di aiuto: spesso la ribellione dei bambini può essere il loro grido di aiuto se stanno attraversando un momento particolare, se provano qualche disagio, se non hanno digerito bene qualche cambiamento importante nella loro vita.
Spesso la ribellione dei figli, a scuola e a casa, si manifesta per grossi cambiamenti, che a noi possono apparire banali, ma che per loro sono delle montagne insormontabili: un trasloco in un’altra città con la perdita di tutti gli amici, la nascita di un fratellino che destabilizza l’armonia conquistata a fatica, i problemi in famiglia tra mamma e papà, che inevitabilmente si riflettono sui figli, sono solo alcuni dei possibili motivi.
Ecco i nostri consigli per intervenire se i nostri figli fanno i ribelli a scuola:
- Parlate con le sue insegnanti: solo insieme potrete capire cosa sta succedendo e come intervenire.
- Cercate di indagare se il bambino ha qualche problema: la ribellione potrebbe essere espressione di un disagio interiore.
- Chiedetevi se le regole che avete deciso di utilizzare per la vita in famiglia sono ancora valide, sono ancora utilizzabili e se sono abbastanza chiare.
- Cercate di parlarne con il bambino: il dialogo può essere sempre un valido strumento.
- Parlate con le mamme e i papà dei suoi compagni, per capire se il disagio è provato solo da vostro figlio o se c’è qualcosa che non va in classe.
- Utilizzate il rinforzo positivo quando le cose a scuola vanno bene, più che le punizioni che possono essere a volte troppo controproducenti (anche se talvolta non abbiamo altre vie d’uscita!).
- Provate a ridurre le sue attività giornaliere: se è troppo impegnato, potrebbe reagire in questo modo per dirvi che è stanco.
- Non “mollate mai la presa”, pensando che è solo un comportamento passeggero: anche il solo vostro interesse potrebbe essere uno spunto per i ragazzi per capire che non sono soli.
- Dovete seguirlo e stargli vicino, ma senza stargli con il fiato sul collo: una presenza discreta, facendo in modo che lui sappia che ci siete se ha bisogno, ma senza opprimerlo, perché potreste ottenere il risultato opposto!
- Rivolgetevi ad uno psicologo: a volte parlare con qualcuno di “estraneo” alla famiglia può fare bene. E non solo ai figli!
Foto | da Flickr di phae
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