Crescita
Pediatra di base o privato? Come sceglire il medico giusto
La scelta del pediatra è una delle prime cose da fare quando si diventa genitori. Vediamo come orientarsi e se è meglio optare per un medico convenzionato o un privato
Quando una coppia aspetta un bambino, tra le tante cose a cui deve pensare c’è anche la scelta del pediatra di base. Una volta che il piccolo sia nato, infatti, è compito dei genitori quello di recarsi subito alla propria Asl di pertinenza – provvisti di certificato di nascita del bebè e di propri documenti e codice fiscale – per visionare le liste dei pediatri convenzionanti disponibili e segnalare una o più preferenze.
Questa pratica è obbligatoria, perché ogni bambino ha diritto ad essere seguito da un medico dell’infanzia fino ai 6 anni, mentre tra i 6 e i 14 anni i genitori possono decidere se “passare” la palla al medico di base o proseguire con il pediatra.
Dal momento che in genere i pediatri convenzionati con le Asl possono seguire non più di un massimo di 800 pazienti, ma che a volte sono concesse deroghe a questo tetto massimo, talvolta i genitori ritengono più opportuno rivolgersi ad un professionista privato per essere sicuri della sua reperibilità effettiva. E’ una scelta del tutto legittima, naturalmente, che però incide maggiormente dal punto di vista economico perché ci si rivolge al pediatra molto più spesso che non al proprio medico di base.
In questo caso la scelta è molto più “facile”, spesso di riescono a contattare medici che abbiano il proprio studio vicino all’abitazione della famiglia, o magari si tratta di specialisti già conosciuti, amici o semplicemente noti per la loro professionalità. Da tenere presente che il pediatra convenzionato è obbligato ad effettuare gratuitamente i seguenti servizi (che con il privato saranno a pagamento):
- Visite ambulatoriali o domiciliari a scopo preventivo, diagnostico o terapeutico. L’ambulatorio del pediatra è uno studio privato ma convenzionato con l’ASL che deve restare aperto almeno 5 giorni alla settimana
- Prescrizione di farmaci
- Certificazione obbligatoria, ad esempio per il rientro a scuola dopo una malattia infettiva
- Impegnative per visite mediche specialistiche o esami
- Accesso alle strutture ospedaliere se il bambino viene ricoverato
- Prestazioni diagnostiche e terapeutiche (ad esempio il tampone faringeo o la disinfezione e rimozione di punti)
- Aggiornamento della scheda sanitaria pediatrica del bambino (on-line)
- Compilazione di certificati per l’idoneità sportiva scolastica non agonistica (per le quali ci vuole il medico sportivo)
Inoltre il pediatra convenzionato è tenuto a seguire in modo più ravvicinato i bambini con disabilità o esigenze particolari. A pagamento saranno tutte le visite extra orario ambulatoriale e domiciliari. Se il pediatra scelto dai genitori non soddisfa le esigenze e non si dimostra sufficientemente presente e professionale, si può effettuare domanda di revoca presso la Asl, indicando le motivazioni e scegliendo un altro medico disponibile, o rivolgersi al privato.
Quali sono le prime cose da tenere presenti per la scelta? Ecco una piccola lista di riferimento:
- L’ubicazione dello studio medico rispetto al proprio domicilio
- Gli orari di apertura dello studio e la reperibilità
- La presenza o meno di barriere architettoniche
- La disponibilità ad effettuare consulti telefonici e gli orari
Infine, un coniglio è quello di fissare un primo appuntamento conoscitivo, con il bambino, non appena effettuata la scelta. E’ importante stabilire subito un contatto e basarsi anche sulle sensazioni istintive e sull’empatia.
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Foto| via Pinterest