Cronaca
Allattamento al seno, il capezzolo piatto può essere un problema
Il capezzolo piatto può essere un vero ostacolo all’allattamento al seno: ecco alcuni suggerimenti per migliorare il problema.
L’allattamento al seno è fondamentale per aiutare a crescere il bambino in modo molto sano ed equilibrato. Detto ciò ci possono essere diversi problemi da superare per avviarlo correttamente. Il primo tra tutti, è il capezzolo piatto, quando praticamente non fa la punta e risultata più difficile al neonato l’attaccamento.
Per correttezza, bisogna dire che spesso non basta guardare il seno. Se avete dei dubbi, premete leggermente tra le dita l’areola a un paio di centimetri di distanza dal capezzolo. Se il capezzolo non sporge, viene definito piatto. I capezzoli piatti o introflessi non protrudono neppure se esposti al freddo.
Come si può gestire il problema? Esistono dei modellatori di capezzoli, che s’indossano sotto al reggiseno e servono proprio per fare in modo che il capezzolo cambi forma. Si consiglia di utilizzarli in gravidanza e sfruttano l’aumento naturale dell’elasticità della pelle in questi mesi. Non vanno indossati di notte. È importante anche l’uso del tiralatte e del paracapezzolo, una tettarella in silicone flessibile e sottile che si posa sopra al capezzolo. Grazie ai forellini sulla punta, consente la fuoriuscita del latte.
Attenzione però al paracapezzolo perché può ostacolare la montata lattea. Esiste anche la tecnica di Hoffman, che consiste nell’allentare il tessuto connettivo alla base del capezzolo. Come si fa? Dovete appoggiare i pollici alla base del capezzolo, premere con decisione verso la cassa toracica e contemporaneamente allontana i pollici.
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