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Gli esami per l’infertilità maschile e le cause più comuni
Vediamo quali possono essere le più comuni cause di infertilità maschile e quali sono gli esami a cui ci si deve sottoporre per scoprirlo
L’infertilità, ovvero l’incapacità momentanea o permanente di concepire, è un problema che colpisce sia gli uomini che le donne, più o meno con la stessa incidenza. Le cause possono essere diverse, naturalmente, sia organiche che psicologiche, ma vanno indagate attraverso specifici esami fino ad arrivare, per esclusione, a quella giusta e poter intervenire.
Prima si arriva alla diagnosi di infertilità di coppia, più probabilità di successo si avrà nel ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita nei Centri specializzati, in Italia o all’estero.
Ma concentrandoci sulle possibili problematiche che impediscono all’uomo di concepire, vediamo quelle più comuni cause organiche e patologiche:
- Varicocele (varici del testicolo)
- Infezioni alle vie seminali (determinate da malattie sessualmente trasmesse tra cui sifilide e gonorrea)
- Malformazioni dei testicoli tra cui il criptorchidismo (mancata o incompleta discesa di un testicolo sullo scroto)
- Livelli di testosterone troppo bassi e disfunzioni endocrinologiche
- Sindrome di Klienefelter (sterilità per cause cromosomiche)
- Autoimmunità (produzione di anticorpi che attaccano e distruggono gli spermatozoi)
- Ostruzione delle vie seminali
Molti di questi problemi sono risolvibili, ad esempio le infezioni alle vie seminali o il varicocele si possono trattare, ma è necessario sottoporsi ad esami diagnostici e visite cliniche da uno specialista, ovvero dall’andrologo.
Spesso, quando vi siano delle malformazioni genitali (ad esempio ai testicoli), basterebbe una visita andrologica effettuata nell’età dello sviluppo puberale per intervenire in tempo e preservare la fertilità maschile. Oltre all’accurato controllo del medico, i test importanti a cui un uomo che sospetti di essere infertile dovrebbe sottoporsi sono i seguenti:
- Dosaggi ormonali per misurare i livelli degli ormoni androgeni, e in particolare del testosterone (prodotto dall’ipofisi)
- Spermiogramma
Quest’ultimo test si esegue in casa, raccogliendo il liquido seminale nell’apposito contenitore sterile dopo una scrupolosa igiene intima a dopo essersi lavati le mani con sapone. Il materiale organico viene analizzato in laboratorio per valutare la concentrazione, la vitalità e motilità degli spermatozoi e talvolta un secondo test può essere necessario a distanza di uno o due mesi dal primo. Ecco i possibili esiti:
- Aspermia: totale mancanza di liquido seminale
- Ipospermia: volume seminale inferiore a 2 ml
- Iperspermia: volume superiore ai 6 ml
- Azoospermia: liquido seminale senza spermatozoi
- Oligospermia: numero di spermatozoi inferiore a 15 milioni per ml
- Astenozoospermia totale: motilità degli spermatozoi inferiore al 50% del totale
- Tetrazoospermia: percentuale di spermatozoi malformati superiore al 50%
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Foto| via Pinterest