Salute e benessere
Abbronzatura nel bambino, come favorirla senza rischi
Portare i bambini al mare per la classica vacanza estiva di tutta la famiglia include la necessità di prendersi cura della loro pelle delicata. Ecco i consigli per un’abbronzatura sicura
Il sole è un amico della pelle e della salute dei bambini, e una sana abbronzatura può essere benefica soprattutto quando i piccoli soffrano di problemi cutanei come la dermatite atopica e, nell’età puberale, l’acne.
Inoltre, attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti del sole, in particolare gli UV-B, i piccoli sintetizzano la vitamina D preziosissima per permettere l’assorbimento del calcio a livello intestinale e prevenire, pertanto, malattie delle delle ossa come il rachitismo.
Accumulare una buona quantità di vitamina D è garanzia di sviluppo armonioso dello scheletro del bambino, ma per far sì che tutti i benefici del sole in età infantile siano davvero tali, e che l’abbronzatura sia del tutto priva di rischi è necessario proteggere in modo specifico l’epidermide delicata del bambino.
L’abbronzatura è un meccanismo naturale di difesa dell’epidermide, indotta proprio dalla stimolazione dei raggi solari. Il processo fotochimico all’origine della tintarelle si chiama melanogenesi, che avviene grazie all’attivazione delle cellule che producono melanina: i melanociti. Ci vogliono un po’ di giorni affinché questo processo si “veda”, e la pelle si ricopra di un uniforme strato più scuro.
Durante i primi giorni di esposizione al sole infatti, soprattutto nei mesi più caldi, la pelle dei bambini è del tutto impreparata e indifesa nei confronti dell’azione nociva e infiammatoria dei raggi UV. Eritemi e scottature anche gravi, ma soprattutto danni al DNA delle cellule dello strato più profondo della cute (il derma), sono in agguato.
Queste conseguenze vanno assolutamente evitate perché è proprio durante l’infanzia che ripetute scottature possono predisporre, in età più adulta, allo sviluppo di pericolosi tumori cutanei come il melanoma. Per favorire una giusta abbronzatura naturale nel bambino, quindi, è bene tenere a mente alcune cose:
- I raggi UV sono più intensi nei mesi che vanno da aprile a fine luglio
- Le ore in cui i raggi solari sono più pericolosi sono quelle centrali della giornata, ovvero quelle che vanno dalle 12 alle 16
- Le creme solari non impediscono l’abbronzatura, neppure quando abbiano un fattore di protezione elevatissimo (perché lo schermo totale non esiste)
- L’abbronzatura dipende dal fototipo del bambino (chiarissimo, mediamente chiaro, mediterraneo o scuro)
Il bambino con pelle chiara e lentigginosa, capelli rossicci e occhi chiari, non si abbronzano praticamente mai, si arrossano e basta, ma possono comunque prendere un po’ di sole adeguatamente “incremati” nelle ore meno pericolose, come il primo mattino e il tardo pomeriggio.
Durante le passeggiate, poi, ricordate di coprire la loro testa con un cappellino di cotone chiaro e fate indossare loro abiti freschi di cotone, sempre chiari. I bambini mediterranei, con carnagione naturalmente scura, che si abbronzano subito e facilmente, devono comunque essere protetti con una buona crema solare perché sebbene non siano più a rischio scottature, lo sono per quanto riguarda i danni più profondi al DNA dei melanociti. Ecco qualche regola di buon senso da seguire:
- Usate sempre una cream solare ad alto fattore di protezione, modulandola in base ai tempi. I primi giorni sarà 50+, e successivamente si può scendere a 25-30, mai di meno, neppure nei bambini belli scuretti
- Rinnovate l’applicazione ogni 2 ore e dopo il bagno
- Non esponete i bambini al sole nelle ore centrali della giornata
- Proteggeteli con la crema solare anche quando giochino nei parchi o nei cortili, o sul lungomare al sole nelle parti di cute scoperte
- I neonati fino ai 6 mesi non devono esser esposti alla luce diretta del sole in spiaggia, ma restare sotto l’ombrellone, vestiti con abititini freschi e traspiranti
- Durante l’esposizione al sole i bimbi, specie se giocano, devono idratarsi molto. Fateli bere, acqua e succhi non ghiacciati, perché la pelle altrimenti si secca e il corpo si disidrata
- Per rinforzare la pelle dei bambini, a partire dalla primavera, aumentate l’apporto, nella dieta, di cibi ricchi di beta-carotene come i frutti e gli ortaggi di colore arancio, come agrumi, pesche, meloni, zucche, albicocche eccetera, e di vitamina C
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