Crescita
Ansia nell’adolescenza: perchè non ignorare i segnali
L’adolescenza è un periodo delicato per ragazzi e ragazze, soprattutto se molto sensibili ed emotivi. L’ansia nel teenager è in parte normale, ma non va mai sottovalutata, vediamo perché
Secondo le statistiche scientifiche, sembra che il 20% dei disturbi d’ansia dell’adulto abbia origine nell’adolescenza, periodo di passaggio estremamente delicato soprattutto dal punto di vista psichico ed emotivo.
Ci sono delle ragioni fisiologiche al manifestarsi di stati ansiosi e disturbi dell’umore nell’adolescente, che non sono patologiche perché semplicemente fanno parte del processo naturale di sviluppo.
Ad esempio, il ragazzo che affronti in contemporanea grandi cambiamenti fisici e al contempo si trovi a volersi separare dai genitori per la prima volta, da cui comincia a prendere le distanze per raggiungere un maggiore grado di autonomia, spesso vive questi passaggi con disagio e paura. Anche le prime pulsioni sessuali e affettive, i timori di non essere all’altezza delle aspettative degli adulti, l’insorgere di complessi sull’aspetto fisico o sulle capacità intellettive, sono altrettanti fattori ansiogeni.
In molti casi, poi, l’adolescente attraversa una fase in cui teme per la salute propria o quella dei genitori, ad esempio si convince di avere qualche grave malattia, oppure che i suoi cari siano in pericolo di vita. Sono paure immaginarie ma percepite come reali, e pertanto in grado di provocare i tipici sintomi dell’ansia, tra cui tachicardia, tremori, sudore freddo, crampi allo stomaco con nausea e vomito.
Il ragazzo (così come il bambino) ansioso è in perenne stato di allarme, e questa sua condizione può finire per bloccarlo. Inoltre, se trascurata, l’ansia può degenerare in ossessioni e manie (ad esempio la sindrome ossessivo-compulsiva può insorgere in questi anni cruciali), o in disturbi dell’alimentazione legati al controllo.
Anoressia e bulimia nervosa sono patologie molto serie, ma spesso nascono semplicemente dall’incapacità dall’adolescente di accettare i cambiamenti fisici del proprio corpo e dal desiderio di restare bambini (nel caso dell’anoressia, ad esempio). Cosa deve fare un genitore per aiutare il proprio figlio quando si accorga che la sua ansia appare eccessiva?
I segnali sono chiari: tendenza all’isolamento, manifestazioni fisiche come quelle che abbiano anticipato che si presentino in modo ricorrente, attacchi di panico, tristezza e pensieri ossessivi. In presenza di siffatta sintomatologia è bene correre ai ripari, innanzi tutto parlando con l’adolescente, facendolo sentire al sicuro, cercando di aiutarlo a recuperare la propria autostima (in genere molto bassa nei teenagers ansiosi).
Fare sport e frequentare i coetanei allacciando amicizie importanti è una buona cosa, ma talvolta è necessario l’intervento di uno specialista. Non c’è nulla di cui vergognarsi se il proprio figlio ha bisogno di affrontare un percorso psicoterapeutico per superare le sue anse e le sue fobie, perché significa solo che è particolarmente sensibile, e che probabilmente superati i suoi blocchi, diventerà un adulto molto più consapevole e forte, ma soprattutto più empatico nei confronti degli altri.
L’adolescenza è un periodo carico di stress (sia positivo che negativo), ed è normale viverlo con qualche angoscia, ma con l’aiuto giusto e tanto amore e supporto da parte dei genitori, anche i ragazzi più ansiosi sono in grado di superare le fasi più problematiche alla grande.
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Foto| via Pinterest