Educazione
Bambini vivaci: come comportarsi a casa e in pubblico
I bambini troppo vivaci sono spesso fonte di stress per i genitori, soprattutto in pubblico, o quando si abbiano degli ospiti a casa. Vediamo come gestirli e quali regole impartire
I bambini vivaci non dovrebbero essere un’eccezione, ma la norma. Infatti tra i 3-4 anni e i 10-11 (diciamo l’età infantile prima della pubertà), i piccoli in buona salute sono vulcani di energia sempre in moto, e tutto, in loro, è volto alla scoperta del mondo, inclusi, naturalmente gli “animali” che lo abitano.
Coetanei e adulti li incuriosiscono, e gli ambienti nuovi, ma anche le propria stessa casa, sono “terreni” di caccia ideali, da esplorare e, avendone la possibilità, mettere a soqquadro.
Ci sono, è vero, alcuni bambini che non rientrano nei cosiddetti canoni della “normalità” per quanto attiene al comportamento sia in pubblico che in casa, che appaiono troppo irrequieti, aggressivi e instabili, che non riescono a concentrarsi per più di 5 minuti sulla stessa attività, e in questi casi i genitori sono legittimati a sottoporli ad un controllo.
La sindrome ADHD, però (iperattività e deficit dell’attenzione), è forse stata un pochino sovrastimata rispetto alla realtà, e molti bambini considerati iperattivi sono, davvero, solo molto vivaci. Spetta ai genitori, però, imporre delle regole di comportamento per far sì che anche il minore più monello impari comportarsi in modo educato, soprattutto in presenza di ospiti e in luoghi pubblici, senza, naturalmente, perdere in spontaneità.
Come gestire, allora, le nostre piccole pesti in casa e in altri luoghi? Innanzi tutto, bisogna distinguere se l’irrequietezza eccessiva del bambino dipenda solo da un eccesso di stimoli, o se sia legato ad un disagio, ad una richiesta di attenzione. Talvolta i bambini diventano pestiferi e manifestano questa propensione a commettere monellerie e far impazzire i genitori davanti ad un “pubblico”, quando cerchino di attirare la loro attenzione.
In questi casi è utile programmare delle attività da fare insieme con il bambino, sia con entrambi i genitori, che con un solo genitore per volta (gite, una partitella di calcio, un giro di shopping, la preparazione di una torta eccetera) regolarmente (una sorta di appuntamento “fisso”), come momento da trascorrere in totale complicità.
Questo rassicurerà il bambino che smetterà di fare i capricci e di essere troppo irrequieto. In linea generale i bambini sempre in moto devono impiegare le loro energie in modo costruttivo. Talvolta è però un eccesso di stimoli fisici e intellettivi il problema del bambino. Meglio ridurre le attività guidate e premettere al bimbo di sfogarsi giocando in libertà per più ore al giorno.
E’ altresì importante che i bambini molto vivaci non vengano “gestiti” da troppe persone in contemporanea. E’ il caso dei bimbi che trascorrono troppo tempo con i nonni e con altri parenti, che impartiscono regole educative diverse da quelle genitoriali finendo per annullare queste ultime e inducendo il piccolo a comportarsi in modo anarchico.
E’ meglio ridurre le figure di riferimento e mettere delle regole molto chiare che vanno spiegate al bambino e che, se non rispettate, prevedano una punizione. Ad esempio, in pubblico, non si urla, non si interrompono gli altri adulti, non ci si nasconde, si è educati e si dà retta ai genitori. Detto questo, è chiaro che laddove possibile, il bambino, sebbene sotto controllo, deve potersi sfogare.
Portateli al parco e in ludoteca, fate loro incontrare coetanei (a volte le piccole pesti hanno solo bisogno di stare di più con bambini ella loro età e meno con adulti), permettetegli di “pasticciare” in modo controllato (ad esempio con i colori o in cucina vicino a voi, aiutandovi a fare una torta).
Non urlate quando vi fanno impazzire, ma prendeteli da parte e in modo molto fermo e parlate loro con tono calmo e serio, facendogli capire che stanno esagerando e, se non vi danno retta, riportateli a casa o nella loro cameretta, senza giochi e senza fonti di distrazione per un po’. Alla fine, capiranno.
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