Crescita
I risvegli notturni nei bambini: le cause e quando rivolgersi al medico
Molti bambini nella fase della crescita soffrono di risvegli notturni. Vediamo le cause più comuni e quando è il caso di rivolgersi al medico
Ai bambini può capitare di soffrire occasionalmente di disturbi del sonno, con risvegli notturni e difficoltà a dormire. Incubi generati da ansie e fobie sono spesso all’origine di questi disturbi, talvolta associati a somniloquio (parlare nel sonno) ed episodi di sonnambulismo.
Si tratta di episodi che non devono preoccupare troppo i genitori perché fanno parte del normale percorso di crescita del bambino e tendono a scomparire con il tempo senza lasciare traccia.
Talvolta, però, i risvegli nel sonno possono esser spia di qualche problema più serio, di tipo neurologico o comportamentale. Vediamo alcune delle cause di risvegli notturni più comuni, patologiche e non.
- Nei neonati dopo i 9 mesi i risvegli sono frequentemente provocati dall’ansia per la separazione dai genitori (ad esempio dopo il cambio di letto)
- Situazioni familiari stressanti (separazioni, problemi economici o fisici di uno dei genitori)
- Nascita di un fratellino (paura di essere abbandonati)
- Infezioni fisiche, reflusso gastroesofageo, mal di pancia, attacchi di tosse
- Paura del buio, incubi (legati al terrore dell'”immateriale”, come mostri e fantasmi), da non confondersi con il “pavor nocturnus”, che non è un vero risveglio in quanto il bambino si siede sul letto e urla terrorizzato ma, in realtà, sta sognando e al mattino non ricorda nulla
- Sindrome ADHD
- L’aver visto un cartone animato o un film pauroso
- Luce e rumori nella stanza che disturbano il sonno
- Apnee ostruttive notturne< /li>
Come si evince, si tratta di disturbi del sonno molto diversi tra loro, provocati da cause fisiche o psicologiche. Il bambino che soffre di reflusso, di bronchite con tosse o di congestione nasale da rinite allergica, dovrà essere curato in modo efficace per garantirgli anche un sonno di qualità.
Se queste patologie non guariscono è necessario rivolgersi al pediatra per controlli più accurati. Gli incubi e le fobie che generano ansia e non aiutano il sonno vanno affrontati con strumenti pratici volti a rassicurare il bambino, tenendo conto che si tratta di fenomeni che si superano con la crescita.
Se ciò non dovesse accadere, è bene rivolgersi la pediatra anche perché se il bambino è vittima di abusi, di bullismo e di altri traumi e manifesta il suo disagio anche con i risvegli notturni deve essere aiutato da uno specialista.
E’ sempre necessario, inoltre, rivolgersi al medico se gli episodi di risvegli nella notte non si risolvano e il bambino manifesti alterazioni nel ritmo sonno-veglia, appaia sonnolento e svogliato (o irritabile e aggressivo) durante il giorno. Potrebbe essere spia di problemi neurologici e di sindrome ADHD.
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