Gravidanza
Sesta malattia in gravidanza: i sintomi e le cure
La sesta malattia è un’infezione virale che provoca esantema (comparsa di chiazze rosse sulla cute), più comune tra i bambini ma possibile anche in gravidanza. Vediamo i sintomi e come intervenire
La sesta malattia fa parte delle cosiddette malattie esantematiche, come varicella, morbillo e rosolia, ovvero quelle infezioni che si manifestano con la comparsa di tipiche chiazze o vescicole rosse pruriginose (esantema).
La sesta malattia è provocata da due virus della famiglia dell’Herpes virus umano, (lo stesso della varicella o dell’herpes labiale), e di solito contagia più facilmente i bambini piccoli (tra i 6 e i 24 mesi), ma non si esclude la possibilità di trasmissione in gravidanza.
Quando colpisce nell’infanzia, questa infezione virale provoca febbre molto alta, ma negli adulti è più facile che i sintomi siano ben più blandi e addirittura che la temperatura corporea non subisca variazioni.
Il contagio avviene, come sempre per questo tipo di patologie, attraverso la saliva e le prime vie aeree (quindi anche uno starnuto, un colpo di tose, o il condividere un bicchiere o lo spazzolino da denti con una persona infetta), sono fonti di trasmissione del virus. I sintomi, come anticipato, hanno diversi gradi di intensità, e i principali sono i seguenti (compaiono dopo un’incubazione che può durare dai 5 ai 15 giorni):
- Febbre (in gravidanza può non insorgere o essere moderata e discontinua)
- Ingrossamento dei linfonodi
- Disturbi gastrointestinali
- Dolori articolari
- Mal di gola
- Comparsa dell’esantema (dopo qualche giorno e la scomparsa della febbre). Le chiazze affiorano su tutto il corpo, e in particolare su braccia, gambe, collo e viso. La caratteristica delle papule della sesta malattia è quella di diventare bianche se ci si passa sopra la mano e la breve durata. In genere scompaiono dopo circa due giorni
La sesta malattia contratta in gravidanza non deve in alcun modo preoccupare, perché se anche si trasmettesse al feto (cosa improbabile), attraversando la placenta, non provocherebbe alcun danno al bambino. Le conseguenze pericolose per madre e feto esistono solo in caso di pregresse gravi condizioni di salute, come ad esempio nelle donne gravide affette da AIDS.
Negli altri casi non c’è neppure bisogno di seguire cure specifiche perché la malattia guarisce da sola e se la febbre non sale oltre i 38° non c’è la necessità di assumere un antipiretico. E’ comunque bene stare a riposo, idratarsi molto, e farsi controllare dal proprio medico fino a guarigione avvenuta.
- Non dimenticate di scaricare la Blogo App, per essere sempre aggiornati sui nostri contenuti. E’ disponibile su App Store e su Google Play ed è gratuita.
foto| via Pinterest