Salute e benessere
Farmaci ai bambini, AIFA e pediatri a sostegno dell’uso consapevole
Per iniziativa dell’Aifa sostenuta dai pediatri italiani, è partita la campagna a favore dell’uso consapevole dei farmaci quando si debbano somministrare ai bambini
Mai più farmaci per adulti somministrati ai bambini. E’ questo il messaggio della nuova campagna dell’AIFA (Agenzia italiana del Farmaco), che si avvale anche di un spot (quello che vedete nel video), in onda su tutte le reti nazionali e piuttosto eloquente.
Nelle immagini vediamo genitori che per curare i propri bimbi ammalati ritengono sia sufficiente dimezzare le dosi di un comune medicinale per adulti come se i bambini fossero, per l’appunto, nient’altro che “grandi” in miniatura. In realtà, le cose non stanno così.
I farmaci pediatrici hanno composizioni e formulazione completamente differenti rispetto a quelle testate per gli adulti, mentre i rimedi farmacologici adatti a questi ultimi non sono stati sperimentati sui minori e pertanto non se ne conoscono eventuali controindicazioni o reazioni avverse.
Senza contare che potrebbero risultare del tutto inefficaci. Per questa ragione la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), ha deciso di sostenere la campagna dell’AIFA, come spiega il Presidente, Giuseppe Di Mauro, in un comunicato diramato il 2 luglio:
La recente iniziativa dell’AIFA ci trova assolutamente d’accordo: non possiamo che essere favorevoli a curare con più accuratezza i bambini. È vero: spesso, nel 50% dei casi, ai piccoli vengono somministrati farmaci non testati esplicitamente nell’infanzia e alcune volte al di fuori dalle indicazioni ufficiali. Ma questo avviene non perché i pediatri sbaglino, ma semplicemente perché non esistono studi specifici di efficacia o di tolleranza eseguiti in età pediatrica: diventa allora più semplice usare dosi inferiori rispetto agli adulti, senza considerare che un bambino non è un adulto in miniatura ma una persona che ha un metabolismo diverso dall’adulto e con un assorbimento del farmaco differenziato. Allora ben vengano studi seri, accreditati ed eseguiti in modo corretto sui bambini
I bambini non possono esser usati come cavie per testare medicine inadatte al loro fisico e alla loro età, ma devono essere curati con i rimedi appropriati. E’ quindi necessario che i genitori (soprattutto per quanto attiene la pratica consueta dell’automedicazione), chiedano sempre consiglio al propri pediatra e in farmacia domandino farmaci ad esclusivo uso pediatrico per i loro bambini, laddove possibile.
Nel frattempo, compito della Ricerca scientifica sarà quella di portare avanti sperimentazioni serie su medicinali adatti ai bambini, che siano sicuri, efficaci e ben tollerati. Ascoltiamo, dunque, l’appello di AIFA e Sipps, perché curare un bimbo con un medicinale inadatto potrebbe significare creagli un disturbo peggiore di quello che stiamo andando ad alleviare.
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Foto| via Pinterest