Cronaca
Mamme da legare: Il divieto di restare sovrappeso dopo il parto.Ma perché?
Faccio una premessa scontata ma necessaria: essere in sovrappeso è sempre dannoso, in gravidanza o meno, se donne o se uomini.
Detto questo, vorrei parlare di quei pochi chili in più o della pancetta che restano dopo il parto: li voglio, sono un mio diritto. Anni fa, guardando una trasmissione televisiva con uno pseudocomico giovane che ha iniziato a lavorare in un canale televisivo di musica, sentii prendere in giro un’attrice che aveva appena partorito. “Ma come si è ridotta?”. “Ridotta”? Preciso che la donna in questione era più magra e in forma di me, che figli non ne avevo ancora avuti.
Una frase simile, naturalmente, ha scatenato le mie reazioni più basse, visto che il tizio in questione non rispondeva esattamente ai canoni estetici di Policleto. Allo stesso modo, dieci giorni dopo il mio parto, una persona sicuramente in buona fede mi ha fatto notare la mia pancia, rimasta grande come quando ero incinta di quattro mesi. Il fatto che entrambe le persone citate siano uomini la dice lunga ma, in realtà, la critica stupida può arrivare anche da una donna. Avete presente quando, fuoricorso all’università, un ragazzino appena uscito dal liceo vi dice “ma come? ancora non sei laureata?”. Sedetevi sulla sponda del fiume e aspettate che il/la suddetto/a si iscriva al primo anno fuoricorso. Salutatelo festanti dalla riva e fategli un gestaccio. Bastano 4, 5 anni di attesa. Ingoiate un’anguria ed evitate di digerirla per vari mesi, attendete che vi sposti a spintoni tutti gli organi interni e poi fatemi sapere che grado di tonicità siete riusciti a mantenere.
Donne che subito dopo un cesareo non fanno altro che addominali, donne che allattano che fanno la fame per perdere quei chili in più… Ma perché? Già vivo in un mondo che pretende di controllare il corpo femminile, che mi impone, a un certo punto, di diventare madre per essere socialmente accettata. Poi, dopo il parto, dovrei tornare una ragazzina? Ma lasciate in pace me e i miei cuscinetti adiposi! No, niente da fare: devo ammazzarmi di palestra, fare il fisico di una diciottenne (col collo di un’ottantenne), diventare nonna, mettere i leggings, portare in giro il passeggino col nipotino e bearmi ai vari “ma davvero è la nonna? Sembra la mamma!”. Ma perché non la sorella maggiore?
Tenersi in forma va benissimo, fare attività fisica ed essere curate nell’aspetto pure, ma io non voglio arrivare a 60 anni e mettere il tanga. Non voglio andare al mare poco dopo il parto e sfoggiare una pancia maschile: la “prova costume” ha sostituito il controllo a 40 giorni dalla nascita. Non voglio che mia figlia cresca pensando che debba essere perfetta, perché “quando ero piccola la mamma pesava 50 chili, e io non posso ingrassare adesso che sono incinta”. Ma ingrassa, figlia mia. Se aumenti di 12 chili invece di 11 non succede nulla. Se la vita ti si ispessisce non è la fine del mondo, e se il seno non è più una pietra che ti importa? Certo, se fai l’indossatrice potrebbe essere un problema, perché le modelle sono tutte delle 38. Se fai la spogliarellista capisco che tu debba tenere efficienti i ferri del mestiere. Ma se fai una qualunque altra cosa, manda a quel paese quelli che ti dicono “ma come ti sei ridotta?”. Flaccida come il tuo cervello. Ma io posso sempre fare una plastica.
Foto | Flickr