Gravidanza
Steatosi epatica acuta in gravidanza: la dieta e la cura da seguire
La sindrome da steatosi epatica acuta – fegato grasso – in gravidanza è una condizione potenzialmente pericolosa per la salute di mamma e feto. Vediamo come riconoscerla e curarla
La steatosi epatica, comunemente definita come “fegato grasso”, di per sé non è una condizione pericolosa, anzi, in genere è del tutto asintomatica.
Si verifica quando il fegato, l’organo-ghiandola più grande del nostro corpo, preposto al metabolismo di molte sostanze alimentari e allo smaltimento delle tossine, si ricopre di materiale lipidico, ovvero di uno strato di grasso (soprattutto colesterolo e trigliceridi) che non viene metabolizzato, e che può rallentare l’attività epatica.
In condizioni normali, una volta scoperta, la steatosi epatica va tenuta sotto controllo con la dieta e uno stile di vita salutare, ma in gravidanza questa condizione può avere dei risvolti pericolosi.
La steatosi epatica acuta (AFLP), che si verifica più facilmente in fase avanzata della gravidanza, è una infiammazione che può mettere a rischio la salute di mamma e feto, e che pertanto va diagnosticata e trattata il prima possibile. Quali sono i sintomi dell’AFLP? Ecco i segnali che devono preoccupare la futura mamma:
- Nausea e vomito improvvisi (in una fase non precoce della gravidanza)
- Dolore addominale localizzato nel quadrante superiore destro (dove si trova il fegato)
- Ittero (colorazione giallastra della pelle dovuta ad un accumulo di bilirubina nel sangue)
- Mal di testa
- Malessere generalizzato
- Senso di confusione mentale
La steatosi epatica acuta inficia l’attività epatica e anche quella renale, con conseguenze potenzialmente gravi come infezioni ed emorragie, e quindi con il rischio concreto di un parto pretermine e rischi per l’incolumità di madre e feto. Insomma, bisogna intervenire subito.
La steatosi epatica acuta andrebbe tratta con farmaci, pertanto, se la gravidanza è arrivata abbastanza avanti, si può procedere ad un cesareo per far nascere il bambino in sicurezza a permettere alla mamma di curarsi. Tuttavia, a volte anticipare il parto non è ancora possibile, e in questi casi la futura mamma va tenuta sotto controllo fino al momento di poter eseguire l’intervento.
La dieta sarà priva di grassi, a base di carboidrati, frutta e verdura e proteine magre. Se la malattia viene riconosciuta e trattata subito, non lascia alcuno strascico e la donna può affrontare serenamente un’altra gravidanza. Va detto che le cause della AFLP non sono note, anche se vi è sicuramente una componente genetica, e si tratta di una complicanza moto rara, per fortuna, nel nostro Paese.
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